I paesi più ecologici del mondo sono quelli che secondo l‘Environmental Progress Index (EPI) si stanno impegando di più sul tema della crisi ambientale.
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La nostra era è quella del pareggiamento dei conti e del saldo dei debiti. Il millennio che si affaccia pone in cima alla sua agenda questioni come quella della transizione ecologica, del surriscaldamento globale e della crisi climatica. Con chi dobbiamo pareggiare i nostri conti e saldare i nostri debiti, quindi? Con la Terra.
Dopo anni ed anni di sfruttamento non regolamentato e inconsapevole di risorse, ci troviamo a fronteggiare le conseguenze del nostro stesso stile di vita e modo di produzione. I governi di tutto il mondo si stanno impegnando per rimediare ai danni fatti, vediamo quali sono i paesi più esemplari.
L’EPI fornisce un sistema di catalogazione estremamente efficace per farsi un’idea generale e anche specifica su quali sono le misure adottate da ogni singolo paese per fronteggiare l’emergenza ambientale. Le politiche continentali si interrogano in questi mesi sulle strategie migliori da attuare, vediamo chi fa meglio.
Lo studio che fornisce la classifica si basa sull’indice di sostenibilità ambientale sostenuto da ogni singolo paese. A partecipare al sondaggio sono stati 180 paesi che hanno deciso di aderire all’iniziativa proposta dai dipartimenti dell’Università di Yale e dell’Università della Colombia.
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I 10 paesi più ecologici sono quelli che hanno dimostrato notevole progresso sul tema delle energie rinnovabili e del controllo delle emissioni. Ma partiamo. Iniziamo col dire che l’Italia neppure entra nei primi 10 classificati. Siamo infatti al ventesimo posto insieme al Canada e alla Repubblica Ceca.
Al 10° posto si posiziona la Germania, uno dei paesi più popolosi d’Europa. Il punteggio che colleziona è di 77,2 su 100% in termini di rispetto dell’ambiente. Al nono posto c’è la Norvegia che si prepara a diventare 100% carbon-free entro il 2030. La decisione è importtante e il cambiamento che apporterà nelle percentuali di inquinamento sarà significativo.
Con un punteggio di 78,7 troviamo all’8° posto la Svezia, leader mondiale nell’emancipazione dai combustibili fossili. La maggior parte dell’energia del paese proviene da fonti e risorse rinnovabili. Passiamo al nord-Europa dove la Finlandia si aggiudica il 7° posto nella classifica EPI con 78,9 di punteggio.
Qualità delle infrastrutture idriche e impiego di risorse rinnovabili per produrre energia sono i due ambiti di cui la nazione si fa pioniera. Al 6° posto si classifica l’Austria. Fra le politiche green che le hanno valso il posto di sesto paese più verde d’Europa ci sono quelle importanti del settore agricolo.
L’Austria ha approvato misure per la riduzione dell’impiego di pesticidi e la deforestazione. Il suo punteggio è di 79,6. La Francia occupa il 5° posto con un punteggio in classifica di 80. Controllo delle emissioni e risanamento delle acque sono gli ambiti in cui la nazione si mostra più attenta.
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Al di fuori dell’Unione troviamo al 4° posto il Regno Unito con un punteggio di 81,2. Il settore più curato è quello dell’energia eolica. Lo sviluppo di turbine eoliche per ridurre la dipendenza da combustibili fossili e limitare le emissioni di Co2 è alla base della sua posizione.
Sul podio troviamo al 3° posto la Svizzera, con 81,5 di punteggio. Gestione dei rifiuti e tutela della biodiversità sono i fiori all’occhiello del paese in cui ha ottenuto una valutazione di 100 su 100. Con 82, 3 punti si classifica il Lussemburgo, piccola nazione di più facile gestione.
Al primo posto troviamo la Danimarca, con 82,5 punti. La nazione primeggia nella gestione dei servizi igienico-sanitari dell’acqua e nella tutela dell‘ecosistema marino. La Danimarca si aggiudica quindi il posto di nazione più ecologica del mondo.