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Mani che raggrinziscono in acqua, conosci il motivo? Te lo spieghiamo noi

Mani che raggrinziscono in acqua, conosci il motivo? Te lo spieghiamo noi, è il momento di sapere le cose come stanno. 

mano sotto schizzi – Pixabay

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Tenere le mani in acqua per qualche minuto di troppo e ritrovarsi con le dita raggrinzite. È capitato a tutti  almeno una volta nella vita. Ma perchè succede?

Come spiegato da uno studio del 2013 dell’Università di Newcastle, il fenomeno ha una spiegazione scientifica ed è il risultato di un adattamento evolutivo che serve a migliorare la presa quando si sta in acqua.
I ricercatori hanno fatto un esperimento coinvolgendo un gruppo di volontari. Hanno fatto loro raccogliere una serie di oggetti in marmo immersi nell’acqua e li hanno fatti passare attraverso piccole fessure. I volontari con le dita avvizzite sono riusciti a svolgere il compito molto più rapidamente degli altri.

Mani che raggrinziscono in acqua: la spiegazione che non ti aspetti

coppia sott’acqua – Pixabay

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Come dimostrato da altre ricerche precedenti, le pieghe non sono comunicanti fra loro. Per questo, quando il dito è portato a premere su una superficie dura l’acqua scivola via creando una maggiore superficie di contatto. Questo agevola la presa, con le rughe che vanno ad agire proprio come agisce il battistrada negli pneumatici.

La pelle “si arriccia” quando facciamo il bagno perché acquisisce acqua. La parte più superficiale della pelle è infatti costituita da cheratina, proteina che per sua natura si lega all’acqua e alle sostanze grasse. Quando immergiamo le mani per molto tempo, la cheratina assorbe acqua gonfandosi, cosa che non accade invece negli strati sottostanti della pelle.

Il risultato è che lo strato corneo diventa più ampio rispetto alla superficie sottostante ed è portato a formare delle pieghe. Il fenomeno è visibile in maniera lampante su mani e piedi perché in questi punti c’è più cheratina che in altre parti del corpo.

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Ciò significa che se i nervi fossero tagliati, non avremmo la stessa risposta e quindi la mano seppur sott’acqua non sarebbe rugosa. Interessante lo studio dell’Università di Newcastle secondo cui il fenomeno sopra citato e che riguarda le dita quando stanno per un tempo prolungato in  acqua, deriverebbe da un adattamento evolutivo per favorire la presa degli oggetti mentre ci troviamo in questo ambiente.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.