Rincari alimentari, la top ten dei cibi che sono diventati “proibiti”

Fare la spesa è diventato un vero proprio salasso economico. Ecco la classifica, stilata da U.N.C., sui prodotti diventati, oramai, proibiti

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Il carrello di un supermercato (Foto Pixabay)

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A febbraio la Russia ha invaso l’Ucraina dando vita a una guerra di invasione che, al momento, purtroppo, sembra non poter finire. Un conflitto che sta avendo conseguenze anche nei Paesi Europei che ha inciso soprattutto nella fornitura di alcuni prodotti. Ucraina e Russia, infatti, garantivano importanti forniture di grano e di altri prodotti. Forniture che, a seguito del conflitto, si sono rallentate o fermate avendo conseguenze sulle quotazioni. E sui nostri portafogli.

Non a caso nel 2021 le importazioni dall’Ucraina avevano raggiunto i 643 milioni di euro. Ovvero il 2 % in più rispetto a quinquennio precedente. Quelle della Russia invece erano di 260 milioni di euro: una cifra che nell’ultimo lustro era aumentato del 67%. Ma il blocco delle importazioni hanno inciso terribilmente su molti prodotti, facendogli diventare dei cibi proibiti.

La Top 10 dei prodotti rincarati

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Un uomo all’interno di una corsia del supermercato (Foto di mohamed Hassan da Pixabay)

L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) esaminando i dati dell’ISTAT ha realizzato una classifica sui prodotti che, da maggio 2021 a maggio 2022, hanno subìto le variazioni economiche più consistenti. A salire su questo speciale podio: olio di girasole, burro e pere. Non è una novità, infatti, che in caso di rincari il primo prodotto che subisce un maggiore incremento è l’olio diverso da quello di oliva.

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Non a caso l‘olio di girasole, che veniva regolarmente importato dall’Ucraina, ha segnato un aumento del 70.2 %. Il burro invece ha riportato un aumento del 23.3 % e le pere, salite sul gradino più basso del podio, hanno avuto un rincaro del 22.9 %.

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Poco fuori dal podio, l’Unione Nazionale Consumatori, ha evidenziato l’aumento del costo di pomodori (20.6 %), e pasta – fresca e secca – del 20.5 %. Al sesto posto la farina che ha fatto un balzo del 18.7%. Chiudono poi la classifica pollame (+ 13.8%), la margarina (+ 12,8), meloni e cocomeri registrano invece un aumento del 12.6 %. Decime le uova che sono aumentate del 12.3 %. Nella top 20 invece compaiono: vegetali e gelato ( + 11 % rispetto a un anno fa), pane confezionato ( + 10 %) e pane fresco (+ 9.4 %).

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