La pianta di cappero produce una cascata di foglie e fiori spettacolari e si può coltivare in vaso sul balcone di casa.
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La pianta di cappero è associata all’estate, fiorisce infatti da giugno a settembre, nel periodo più caldo, che è quello che la pianta predilige. Non a caso associamo i suoi fiori alla villeggiatura. Il cappero infatti prospera nelle zone di mare ed è per questo abituata a terreni piuttosto umidi solo in profondità e secchi in superficie.
Coltivare una pianta di cappero partendo dal seme è assolutamente sconsigliato. Conviene infatti acquistarne una in serra e procedere come descriveremo. Una volta che la pianta sarà rigogliosa toccherà noi scegliere se preferiamo portare in tavola i boccioli o lasciare fiorire la pianta.
Come coltivare una pianta di cappero?
Si tratta di una pianta abbastanza impegnativa perché va irrorata spesso e poco. Il ristagno di acqua può essere molto pericoloso ed è per questo che bisogna assolutamente evitare ristagni nel sottovaso.
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Anche un terreno eccessivamente secco è pericoloso perché le radici hanno bisogno di stare al fresco come in natura. Nel periodo di riposo, dopo la fioritura, il cappero ha bisogno di meno acqua. Non è necessario quindi fornire irrogazione con troppa frequenza.
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Liberare la pianta delle foglie morte, eliminando le parti secche, rende il piccolo arbusto più forte. Questa operazione va fatta solo quando foglie e rami sono completamente morti. Usate fertilizzante e evitate antiparassitari quando non necessari.
Questa pianta mediterranea non ha particolari problemi di insetti o parassiti. Generalmente non viene attaccata come arbusti con fiori molto profumati oppure le piante succulente che sono prese di mira dalla cocciniglia.
Infine, bisogna ricordare che per portare a tavola i capperi conviene trattarli: mettere i boccioli in una ciotola piena di sale grosso aiuterà a rendere il loro sapore meno erbaceo. La pianta è più attiva se non ha completato la fioritura. Favorisce la produzione raccogliere i boccioli prima dello sviluppo del fiore.
