Detersivo per piatti, questi sono molto tossici: corri ai ripari. Il report da brividi che ti farà cambiare modo di procedere agli acquisti.
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Lavare i piatti è un’azione che compiamo tutti i giorni, è inevitabile quindi prestare attenzione a quello che usiamo come detersivo. Noi non lo sappiamo, ne siamo ignari ma spesso vi è un nemico invisibile dato proprio da questi flaconi che noi acquistiamo per pulire casa, delle buone intenzioni che spesso ci si ritorcono contro, soprattutto quando usiamo prodotti chimici.
Questo avviene perché nell’ambito della produzione anche da parte dei marchi più rinomati, vengono impiegati dei prodotti pericolosissimi. Gli enti competenti hanno stilato un report dove è emerso un dato assolutamente agghiacciante: l’uso di queste componenti è più diffuso di quanto si creda. Vediamo a cosa dobbiamo prestare particolare attenzione.
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Detersivo per i piatti: uno dei tanti prodotti che utilizziamo quotidianamente, spesso senza chiederci come è realizzato e cosa davvero contiene. Una nuova indagine ci ricorda invece che alcuni di questi detersivi tanto comuni possono essere un pericolo per la nostra salute e per quella dell’ambiente in cui viviamo.
Dovremmo pensare più spesso a quanto un gesto tanto banale e quotidiano come quello di lavare i piatti possa avere una serie di conseguenze al di fuori della nostra cucina. I piatti saranno infatti pulitissimi ma attraverso lo scarico del lavello la schiuma e il sapone arrivano ogni giorno molto lontano e possono mettere a rischio la salute dell’ambiente acquatico e non solo.
Una nuova indagine condotta dall’Environmental Working Group (EWG) su 232 detersivi per i piatti ha segnalato come 58 prodotti (indicati con la lettera “F”) contengano ingredienti preoccupanti, ovvero potenzialmente rischiosi per salute e ambiente. Ma di quali ingredienti si sta parlando?
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Oltre alle sostanze specificatamente dichiarate nell’etichetta dei detersivi vi sono anche alcuni ingredienti indicati in maniera generica. Ciò significa che non si specifica esattamente di cosa si tratta ma è dichiarata solo la categoria di cui fa parte un determinato ingrediente ad esempio “tensioattivo” “conservante” “agente di pulizia”, ecc.
Questo ovviamente dal punto di vista dei consumatori non è corretto dato che quello che ci auguriamo è la possibilità di fare una spesa davvero trasparente. Con questo escamotage, infatti, i produttori possono nascondere dietro un termine generico una sostanza potenzialmente pericolosa. È per questo che EWG ha deciso di assegnare il punteggio F anche a coloro che usano terminologie generiche non dando modo a chi acquista di sapere effettivamente cosa contiene quel prodotto.