L’inquinamento delle spiagge è sempre più grave, ora c’è forte rischio di Escherichia Coli, un pericoloso batterio. A cosa è dovuto?
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L’inquinamento delle spiagge è sempre più grave, ora c’è forte rischio di Escherichia Coli, un pericoloso batterio. A cosa è dovuto? Dall’analisi del territorio costiero è stata riscontrata una pericolosa infezione da batteri. I ricercatori inglesi dell’Università di Stirling, analizzando la sabbia delle coste inglesi e scozzesi, sono rimasti a bocca aperta.
Sono stati riscontrati diversi agenti patogeni, batteri e virus, come l’Escherichia Coli, l’Enterococco intestinale e molto altro ancora. Il pericolo per l’uomo è molto alto, perciò anche le spiagge sono pericolose per la nostra salute, poiché possono causare disturbi intestinali anche gravi, ai quali si dive ricorrere all’uso di farmaci e antibiotici. La situazione non cambia anche nel resto d’Europa.
Le spiagge sono sempre più a rischio per la nostra salute, tra l’altro, questi batteri sono molto resistenti, persino ai farmaci, e sono difficili da debellare. Ma come si sono originati? Gli scienziati hanno individuato le cause: salviette e cotton-fioc. Insomma, sono i materiali che sono stati a contatto con muco, saliva o cerume, e che poi sono stati gettati in spiaggia, a diffondere i virus.
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L’ennesimo scempio da parte dell’uomo, derivante da batteri fecali. Ma questa situazione non riguarda soltanto il Regno Unito, infezioni simili si trovano in quasi ogni spiaggia europea. Ad esempio, in Italia ci sono dei siti considerati fortemente inquinanti. Alcuni ricercatori hanno monitorato le zone attorno al lago di Garda, individuando ben cinque località a forte rischio, più di un terzo dei siti monitorati.
Alcune delle spiagge controllate dai ricercatori, che hanno prelevato campioni di sabbia e di alghe, hanno superato i limiti imposti per quanto riguarda l’inquinamento. Legambiente mette in evidenza la brutta situazione delle acque e delle spiagge di alcune località italiane, in particolare, si scaglia contro la criticità di alcuni sistemi depurativi. I dati raccolti dall’Arpal, invece, rivelano i punti critici delle coste del Lazio.
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Il litorale laziale non è messo malissimo, ma ci sono delle zone a forte rischio infezione di Escherichia Coli e di Enterococco intestinale. Questi batteri possono provocare salmonella, epatite e tifo. Ad esempio, meglio evitare le zone portuali, quasi tutte contaminate. In Basilicata la situazione non cambia, due siti su cinque sono inquinanti e a rischio infezioni. Insomma, la situazione è la stessa da nord a sud. Il consiglio è quello di guardare la mappa per leggere i siti balneabili e quelli a rischio.