“Raffineria solare”: l’ambizioso progetto promette di trasformare la luce solare e l’aria in carburante. Il mezzo? Una gigantesca parabola.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Nell’ambito dell’innovazione green c’è un progetto che fa parlare di sè più degli altri per la carica rivoluzionaria di cui è intriso. Si tratta di un’idea ingegneristica che consentirebbe di traumtare l’aria e la luce solare in carburante.
Il progetto trova casa a Zurigo ed è opera di un team di ricercatori del politecnico federale. Il nome del progetto? “Raffineria solare“. Scopriamo di che si tratta e se c’è realtà dietro l’utopia.
Parabola energetica: aria e sole produrranno carburante
Sul tetto di un laboratorio del politecnico di Zurigo sorge uno strano apparecchio, si tratta di una parabola di dimensioni considerevoli. Questo prototipo è il prodotto ingegneristico frutto dello studio di alcuni ricercatori dell’Università sulle fonti rinnovabili.
La strada per i carburanti a impatto zero è lastricata di buone intenzioni. L’idea nasceva 10 anni fa e dopo circa un triennio di studi il progetto pare promettere un futuro in cui navi ed aerei potranno essere alimentati a sole ed aria. Lo studio nasce infatti con l’intento di intercettare nuovi fonti di alimentazione per i trasporti aerei e marittimi.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Sale, arriva la TASSA: scopriamo quando entrerà in vigore. La notizia è SCONVOLGENTE
Sono 20 i dottorandi che hanno contribuito con le loro ricerche a questa incredibile innovazione. Nonostante gli alti e bassi tipici di un percorso di ricerca, pare che l’idea possa vincere la sfida contro il cambiamento climatico. Alla base del funzionamento della raffineria ci sono 3 processi di conversione.
Il primo è quello dell’aria: anidride carbonica ed acqua vengono estratte dall’aria e separate. Nel secondo processo il pannello solare della parabola assorbe la luce e genera una temperatura di 1500 gradi nel reattore. Questo processo trasforma anidride carbonica e acqua in monossido di carbonio e idrogeno.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Fulco Pratesi, ambientalista convinto: “Cambio le mutande ogni 3 giorni”
La miscela derivata dall’unione di questi ultimi è il Syngas, o gas di sintesi. Il terzo e ultimo processo genera il metanolo partendo dalla reazione di idrogeno e carbonio interna al Syngas. La quantità di anidride carbonica immessa da questo carburante è pari a quella estratta dall’aria nel primo processo.
Ciò fa sì che questo carburante sia green a tutti gli effetti. Il progetto deve essere ultimato e soprattutto potenziato nelle quantità di carburante che è in grado di generare. Tuttavia una strada per l’innovazione green sembra essere più che possibile, reale.