Nonostante le tante varietà di orchidee tutte hanno sempre un vaso trasparente. Ecco il perché di questa scelta
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Tra le piante più difficili da coltivare in casa ci sono, senza ombra di dubbio, le orchidee. Una pianta tropicale appartenente alla famiglia “Orchidaceae” ed è composta da 800 generi e quasi 30.00 specie differenti. Un numero importante a cui bisogna quelle ibride. La più diffusa è la phalaenopsis, i cui fiori di questa richiamano una farfalla.
Trattandosi di un pianta tropicale coltivarla in casa è molto difficile. L’orchidea ha bisogno di molta luce, ma deve stare lontana dai raggi diretti del sole che potrebbe bruciarla. I luoghi migliori per prendersi cura di questa pianta, nel proprio appartamento, sono la cucina e il bagno. Ovvero due stanze molto umidi. Ma a prescindere da tutto queste piante hanno una caratteristica in comune: il vaso, in plastica o in vetro, trasparente. Ecco il motivo.
Perché le orchidee hanno un vaso trasparente?
Chiunque quando acquista da un fioraio o in un vivaio un’orchidea la trova in vasi trasparenti e, di solito, quel vaso rimarrà sempre per l’orchidea. La paura di cambiarlo è tanta, soprattutto perché questa è una pianta molto delicata. Ma qualora voleste travasarla è importante ricordarsi di usare sempre un vaso trasparente.
POTREBBE ANCHE INTERESSART I>>> Orchidee Phalaenopsis, come capire quando devono essere irrigate: occhio al particolare
Non bisogna infatti dimenticarsi che le orchidee sono in natura piante epifite, ovvero che vivono aggrappate a grossi alberi. Di conseguenza anche le radici sono esposte alla luce non diretta del sole. Ma oltre a questo, c’è un altro motivo affinché si usano questi contenitori. Ovvero la praticità.
POTREBBE ANCHE INTERESSART I>>> Caldo rovente, come salvare l’orto con piccoli accorgimenti: è il momento di agire
Infatti con un vaso trasparente, a prescindere dal materiale da voi scelto, potremo sapere esattamente il momento in cui bisognerà dare acqua all’orchidea e soprattutto controllare lo stato dell’apparato radicale. Queste infatti, oltre a fornire nutrimento alla pianta, partecipano alla fotosintesi. Una partecipazione in minima parte, appena l’1 %, perché il processo di fotosintesi appartiene al 99% alla vegetazione. Ovvero dalle foglie.