Olio d’oliva, perché è meglio adoperarlo a crudo: occhio SE FUMA. Ecco tutti gli accorgimenti a cui dovrai prestare attenzione per non alterare questo condimento.
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L’olio di oliva è uno dei condimenti che meglio rappresentano la nostra cucina. Non potremmo viverne senza, nemmeno chi segue una dieta ipocalorica: i nutrizionisti infatti raccomandano un porzione scarna – quantificata in cucchiaini – per le elevate calorie ma non si può rinunciare perché assolve a tantissime funzioni benefiche.
L’Italia è tra i maggiori produttori di olio d’oliva e per noi un simbolo della nostra terra. Scegli sempre quello biologico, è sicuro che mangerai un condimento che non solo daranno un tocco in più ai piatti, si pensi alle insalate, ma è certamente un buon prodotto dal punto di vista nutrizionale.
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Quando si usa l’olio per condire i nostri piatti è importante farlo a crudo ed il motivo è più che semplice: quando infatti viene cucinato avviene che si perdono tutte le proprietà, alterandosi la struttura dell’olio stesso. Mangiarlo a crudo significa preservarsi tutte le sue caratteristiche nutrizionali e benefici.
Una cottura inadatta altera e modifica la struttura dei grassi dell’olio e favorisce la formazione di sostanze indesiderate, come ad esempio l’Acroleina. Questa è infatti una sostanza tossica per il nostro organismo, in particolare per il fegato, oltre ad essere molto irritante per la mucosa gastrica. Viene prodotta dalla disidratazione del glicerolo, una reazione che avviene durante la cottura inadeguata: la frittura.
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Tuttavia, si può ovviare a questo problema prestando particolare attenzione a quando si cucina, evitando quindi che l’olio cominci a fumare, è lì che avviene tale alterazione provocando non pochi problemi alla nostra salute. Ma se sei nella condizione di poter scegliere, opta sempre per mangiare l’olio a crudo, godrai a pieno di tutti i benefici. Che siano le zuppe, le minestre oppure con la bella stagione aumenta il consumo di insalate, fallo sempre a crudo, un gusto al 100%.