Cimice asiatica, l’invasione genera il panico fra la popolazione. La situazione in Lombardia è diventata ingestibile.
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Il danno ammonterebbe a centinaia di milioni di euro, tutto a carico dell’agricoltura italiana. La cimice asiata ha deturpato interi ettari di coltivazione a frutta. I raccolti sono usciti decimati dall’invasione del noto parassita.
A Milano si cerca una soluzione, è stato avviato in questi giorni il programma risolutivo che si serve dei naturali antagonisti della cimice: le vespe samurai. Parla l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi.
Cimice asiatica vs vespa samurai. Le filiere agricole del nord Italia salvano il salvabile
Le province che hanno riportato i maggiori danni ai frutteti del territorio a eguito dell’attacco del 2021 da parte della cimica asiatica sono tante, troppe. Sondrio, Mantova, Brescia, Pavia, Milano, Lecco, Cremona e Bergamo sono le provincie incluse nel programma di risoluzione del problema.
Il programma lanciato dall’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, è giunto al suo terzo anno d’attuazione. La mossa prevista per l’estate 2022 consiste nel via libera alla diffusione della vespa samurai. La cimice asiatica si troverà in questo modo a fare i conti con il Trissolcus japonicus (la vespa samurai), suo naturale antagonista.
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Questo microimenottero verrà rilasciato nelle 8 province lombarde di modo da ridurre il dilagare inflazionato delal cimice dell’Asia. La vespa samurai è grande poco meno di un millimetro, si nutre di pollini e nettare e non è nociva o pericolosa per l’uomo. La capacità di questa vespa, utile allo scopo agricolo, è quella di parassitizzare le uova della cimice.
In questo modo si riusciranno a tutelare le filiere della frutta, pero e melo in particolare, che sono gli alberi maggiormente presi di mira. Il monitoraggio dei risultati è affidato al Servizio Fitosanitario Regionale che ha già evidenziato i cambiamenti dal 2021. La vespa samurai si sta pian piano insediando ed inizia a contenere visibilmente il parassita dei frutteti.
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Il 20% delle uova di cimice a fine primavera risultavano parassitizzate dalla vespa samurai. Nell’attesa che le percentuali di parassitizzazione aumentino, la tutela dell’agricoltura si mostra indissolubilmente legata con quella dell’ambiente. Il cambiamento del clima risulta ancora il primo fattore di comparsa di specie animali non endemiche sul territorio italiano.