La siccità si combatte anche con le multe. Se ne accorto anche il Guardian, che ha evidenziato le criticità del nostro Paese.
La siccità si sta combattendo in Italia con… Le multe per chi non rispetta le ordinanze comunali e regionali. Ad accorgersene anche la testata estera The Guardian, che ha evidenziato come in un Comune l’ordinanza principale sia stata quella di vietare il secondo lavaggio quando si va dal parrucchiere. Certo, la soluzione aiuta, ma non è quella definitiva. Infatti, la testata giornalistica sottolinea come questa ordinanza si presenti come idea per far fronte all’emergenza di fronte a una crisi idrica mai vista negli ultimi decenni. Una goccia nell’oceano verrebbe da dire, se non fosse che al posto dell’oceano c’è una distesa desertica che prende il nome di Pianura Padana.
Siccità e multe, come stiamo affrontando davvero la crisi idrica?
In particolare l’ordinanza a cui fa riferimento il giornale arriva dal primo cittadino di Castenaso, in provincia di Bologna. In realtà, di fronte alla siccità il sindaco ha disposto diverse ordinanze che prevedono multe, non solo questa. Infatti, lo scorso 16 giugno, il Comune ha inserito delle regole da seguire per ridurre al minimo gli sprechi. In più, si tratta solo di un sindaco, quindi viene da chiedersi cosa succede a livello nazionale. Secondo il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, i provvedimenti spetterebbero alle Regioni, così come le modalità per affrontare il problema.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE -> Crisi idrica ed alimentare, 3 prodotti iniziano a scarseggiare: dovresti farne scorta
In Italia, però, Regioni significa spesso avere a che fare con 20 soluzioni diverse e con interlocutori diversi per lo stesso problema, il che non sarebbe proprio il massimo, visto che la siccità è un problema nazionale. Al momento, la vicenda della risposta alla siccità con le multe per i parrucchieri è quella che ha fatto più parlare di sé. Infatti, il sindaco indica una multa di 500 euro per gli operatori che non seguono questa regola. Quali sono le altre regole che stanno girando in queste ore con diverse ordinanze? Ecco alcuni esempi validi.
Prima di tutto, c’è Verona, dove l’acqua pubblica è accessibile solo di notte. A Bologna, di giorno non si possono innaffiare gli orti privati. Gli orari sono dalle 8 alle 21 per questi orti e dalle 8 alle 18 per quelli pubblici. In provincia di Sondrio, nella ridente vallata di Civo, si può innaffiare solo dalle 22 alle 24, oppure dalle 5 alle 7 del mattino. Infine, nella provincia autonoma di Trento, a Pergine Valsugana, si può innaffiare, ma solo con innaffiatoio manuale di massimo 12 litri di capienza.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE -> Tonno in scatola, hai mai notato la scritta “FAO”? Ti spieghiamo cosa significa
Ultimo ma non ultimo il caso a Imperia, nel paese di Pieve di Teco, dove si è imposto il limite di 200 litri di acqua al giorno a famiglia – infatti il conteggio è realizzato per utenza – superato il quale non viene più erogata l’acqua.