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Lifestyle

Elioterapia, quando il sole diventa il nostro primo alleato: sfruttalo per il tuo benessere

Si definisce elioterapia ed è una pratica rigenerante conosciuta sin dall’antichità, quando il sole diventa alleato del nostro benessere.

Ragazzo dorme sotto al sole (Pixabay)

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Si definisce elioterapia ed è una pratica rigenerante conosciuta sin dall’antichità, quando il sole diventa alleato del nostro benessere. Eh sì, perché l’esposizione solare, fatta ovviamente con criterio, può comportare numerosi benefici e risolvere anche alcune patologie. I raggi del sole riescono a farci sintetizzare la vitamina D, essenziale per il nostro organismo.

La luce può alleviare fastidiosi problemi, come psoriasi o altre malattie cutanee. L’elioterapia è dunque una scienza terapeutica basata sull’esposizione ai raggi solari. Questa è utile per rilassare la muscolatura, trattare il rachitismo, le malattie della pelle e a combattere la carenza da vitamina D. In pratica, il sole è la medicina che fa bene al nostro corpo.

Il ruolo della luce solare per il nostro benessere, l’elioterapia

Relax sulla sdraio (Pixabay)

A partire dal 1800, la medicina si è occupata più volte dei benefici del sole, sviluppando numerose teorie e terapie. I raggi attinici del sole svolgono una funzione terapeutica, uccidono i microbi del corpo, abbassano la pressione sanguigna, aumentano l’emoglobina e i globuli bianchi. Rilassano il sistema nervoso, stimolano la produzione di melanina, aumentano la vitamina D e regolano il ritmo circadiano, quindi le fasi tra sonno e veglia.

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Tuttavia, i benefici si ottengono solo a seguito di corrette esposizioni, poiché non bisogna incorrere nei problemi causati dai raggi ultravioletti, parecchio dannosi. Questa terapia del sole prevede un’esposizione alla luce, sempre sotto controllo di un medico, che può essere svolta ovunque. Si inizia con l’esporre solo una piccola area del corpo, per poi, minuto dopo minuto, esporre aree del corpo sempre più estese.

Quando esporsi e praticare l’elioterapia

Dopo una o due ore si è completamente esposti, ma il sole deve essere quello meno caldo. In inverno, ad esempio, l’esposizione si effettua nelle fasce orarie comprese tra le 10 e le 14. Mentre, in estate meglio esporsi dalle 7 alle 10, oppure nel pomeriggio, dalle 16 alle 18. La temperatura non deve mai superare i 25°, altrimenti risulta dannosa. Ogni terapia ha una durata media di due ore, ma può essere anche di un’ora soltanto o di tre ore al massimo.

Ci si stende al sole, indossando occhiali da sole e cappello, ricevendo aiuto da parte del sole nella lotta a dermatiti, psoriasi, acne, eczemi. Oppure, per combattere osteoporosi, rachitismo e reumatismi, ma anche anemie, disturbi dell’umore, depressione, e malattie respiratorie. Attivando la produzione di vitamina D si apportano calcio e fosforo, ossigenando i tessuti del corpo.

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Occorre sempre fare attenzione ai danni che può causare il sole, come macchie solari, invecchiamento della pelle, tumore, disturbo agli occhi, bruciature e colpo di calore. Per questo motivo occorre praticarla con criterio, nelle ore meno calde in estate e sotto consigli medico. Si sconsiglia a chi soffre di ipertiroidismo, poiché la radiazioni UV stimolano il metabolismo delle ghiandole endocrine, ma anche a chi soffre di malattie epatiche, ipertensive, vene varicose e arteriosclerosi.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.