L’asino romagnolo è finalmente salvo dall’estinzione. Cosa è successo e perché è stato dichiarato a rischio estinzione tempo fa.
L’asino romagnolo è finalmente lontano dallo spettro dell’estinzione. Negli anni Settanta si pensava che questo animale sarebbe scomparso. Infatti, per molti secoli in questa zona era considerato bestia da soma e la fatica ne aveva ridotto drasticamente il numero di esemplari. Solo agli inizi del Novecento, gli esemplari erano oltre 5mila, ma purtroppo in settant’anni questa era la situazione. Per fortuna, l’Uomo è intervenuto, questa volta per correre ai ripari e ora, nel 2022, questi animali sono finalmente salvi!
La tragica situazione dell’asino romagnolo – persino mangiato durante la Seconda Guerra Mondiale – diventa drasticamente evidente nel 2000, quando viene effettuato un censimento. Così, si venne a scoprire che nel mondo ne erano rimasti solo 15 maschi e 61 femmine.
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Associazioni e privati cittadini si sono così attivati per poter dare a una speranza a questo animale, dichiarato estinto dallo Stato Italiano già negli anni Settanta. In questo modo, si è riusciti a salvare questo animale dal rischio estinzione. Infatti, all’ultimo censimento gli asini in circolazione si sono rivelati ben 1207! Questo miglioramento è stato riscontrato anche dalla FAO. La situazione non è ancora completamente risolta, perché si è passati da rischio estinzione a vulnerabile.
Questo vuol dire che se il numero di animali dovesse diminuire, l’asino romagnolo tornerebbe a rischio di estinzione, ma per ora non c’è nessun motivo di pensarlo, perché c’è una rete di persone del territorio per poter dare una speranza a questo animale.
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Questo animale così maltrattato ha però un ottimo modo per ringraziare le persone che gli vogliono bene. Fonti ufficiali del Ministero della Sanità ha evidenziato che questi animali sono validi per aiutare le persone disabili e troppo anziane per muoversi agevolmente, offrendo anche calma e amore.