Per avere una pianta di rosmarino rigogliosa, sana e forte è importante il modo in cui viene innaffiato. Ecco il modo corretto
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Il rosmarino è una pianta rustica molto amata che viene coltivata in molti giardini e case, grazie alla sua versatilità in cucina. Il rosmarino è una pianta resistente alla siccità, quindi le annaffiature, seppur importanti, non devono essere eccessive, poiché è meglio annaffiarla meno che più del dovuto. Tuttavia, quando viene coltivato, è importante che il terreno non rimanga asciutto per troppo tempo, poiché ciò avrà un effetto negativo sulla crescita e il buon sviluppo della pianta.
Come innaffiare a modo il rosmarino
La seconda regola è che la pianta del rosmarino soffre spesso di marciume radicale e malattie fungine dovute all’eccesso di acqua. Di conseguenza, bisogna fare attenzione a non annaffiarle troppo.
Molti agricoltori annaffiano 3 – 4 volte a settimana le piante che si trovano in aree con estati molto calde e senza pioggia. In altri casi si applica l’irrigazione a goccia e le piante vengono annaffiate per 20 minuti una volta alla settimana, soprattutto durante i mesi estivi.
Per sapere se la pianta ha bisogno di acqua o meno, bisogna assicurarsene di persona, affondando l’indice nel terreno. In questo modo ti accorgerai se il terreno è umido o secco. Un altro punto importante è il drenaggio, poiché il rosmarino ha bisogno che l’acqua non si accumuli durante l’irrigazione. Il substrato o il terreno devono consentire all’acqua in eccesso di fuoriuscire e non ristagnare lì.
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L’ideale per piantare una pianta di rosmarino è un vaso con buoni fori di drenaggio, ghiaia sul fondo e un substrato leggero. Un modo semplice e corretto per annaffiare il rosmarino è aspettare che il substrato si asciughi prima di annaffiare di nuovo, questo dipende sempre dal periodo dell’anno, poiché la temperatura cambia costantemente e a volte assorbirà più acqua, altre volte meno.
Come innaffiare il rosmarino secco e con poche foglie
Sebbene in molti non lo sappiano per capire la quantità d’acqua necessità del rosmarino è la stessa pianta a farcelo sapere. È fondamentale fermarsi quando il terriccio o il substrato sono bagnati, evitando così di far gocciolare l’acqua dal vaso. Per capire se la pianta necessiti o meno di ulteriore nutrimento basterà infilare l’indice nel terreno. In questo modo si potrà valutare se il terreno è umido o secco.
Altro elemento da controllare è il drenaggio e di conseguenza il terreno e il substrato devono favorire la fuoriuscita dell’acqua in eccesso e non farla ristagnare. È sottinteso, di conseguenza, che il vaso abbia dei fori di drenaggio e che sul fondo ci sia della ghiaia sul fondo.
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Tenendo conto di questi accorgimenti, annaffiare il rosmarino non è difficile. Tuttavia, bisogna prestare attenzione a queste piccole cose per avere una pianta bella, forte e rigogliosa.