Come capire se la pasta che acquistiamo e consumiamo rispetta l’ambiente: Altroconsumo parla di sostenibilità e fornisce qualche consiglio.
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Come capire se la pasta che acquistiamo e consumiamo rispetta l’ambiente: Altroconsumo parla di sostenibilità e fornisce qualche consiglio. Portare in tavola un bel piatto di pasta sostenibile è possibile, ma tutti noi dovremmo fare la nostra parte. Eh sì, perché l’intera filiera della pasta, come del resto per ogni prodotto, segue le indicazioni del consumatore.
Si incomincia direttamente dai campi, con la selezione del grano adatto al suolo e al clima in cui avviene la coltivazione del grano stesso. L’agricoltura deve essere biologica e sana, limitando gli sprechi di acqua ed eliminando l’utilizzo di pesticidi chimici. Inoltre, anche i veicoli agricoli e i macchinari devono ridurre le emissioni inquinanti.
Le aziende dovrebbero coinvolgere i produttori locali, trattando con gli agricoltori stessi sulla trasparenza dei prezzi. Si deve applicare la rotazione delle colture, questa migliora la fertilità del suolo e riduce l’utilizzo di fertilizzanti. Il luogo di produzione è fondamentale, questo deve essere accanto ai campi, in modo tale da ridurre spostamenti ed emissioni di CO2, accorciando le distanze tra agricoltori e produttori.
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La filiera corta comporta una serie di vantaggi, abbattendo anche i costi generali e velocizzando tutto il processo di commercio. Le industrie, inoltre, dovrebbero limitare il consumo di acqua e usare energie rinnovabili. Ma non solo, perché un’azienda dovrebbe garantire un commercio green, facendo attenzione al packaging biodegradabile o riciclabile.
In tutto ciò, anche il trasporto nei supermercati ha la sua importanza. Bisogna ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente. Ad esempio, bisogna azzerare gli sprechi, regalando la pasta a chi ne ha più bisogno, evitando così i buttarla. Infine, spetta a noi chiudere il cerchio della sostenibilità. In che modo?
Ad esempio, conservando la pasta in contenitori chiusi ermeticamente. In questo modo evitiamo le infestazioni di insetti, e così non corriamo il rischio di gettarla nella spazzatura. Inoltre, dobbiamo cuocere la pasta risparmiando energia, salando l’acqua solo quando bolle, utilizzando il coperchio, e versando nella pentola la giusta quantità di acqua (1 litri ogni 100 grami di pasta).
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E ancora, dobbiamo riutilizzare gli avanzi, senza sprecare nulla, riciclando correttamente l’imballaggio. Infine, non serve buttare via la pasta se la data di scadenza è stata superata di pochi giorni, è ancora buona. Insomma, costruire un futuro più sostenibile si può, basta agire tutti insieme, ci deve essere sinergia tra produttori, consumatori e industrie.