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Dune del litorale romano: un bene prezioso da conoscere e tutelare

Dune del litorale romano: un ecosistema fragile e sempre più raro. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa meraviglia naturale

Dune (Foto di Martina Janochová da Pixabay)

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La nostra Italia è costituita da paesaggi meravigliosi, tra i più belli al mondo. Turisti di ogni dove consumano chilometri e chilometri per ammirarli e conoscerli da vicino ed è per questo che dovremmo essere noi i primi a tutelare il grande patrimonio naturale che ci circonda.

Alcune cose, spesso, le diamo per scontate ma non è affatto così. Conoscete le dune del litorale laziale? Un ecosistema fragile e che diventa sempre più raro trovare lungo le coste della nostra penisola. Scopriamolo insieme e capiamo perché è così speciale.

Dune del litorale romano, un ecosistema favoloso tutto da scoprire

litorale con dune (Foto di Melk Hagelslag da Pixabay)

Quando parliamo di dune spesso pensiamo a quelle del deserto, ma sai che ci sono anche quelle delle spiagge? Quelle del litorale romano sono molto caratteristiche ma anche in sofferenza. Si tratta di formazioni antiche nate con i depositi sabbiosi ed i sedimenti che sono arrivati a riva mare trasportati dalle acque del fiume Tevere.

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Con la forza del mare i detriti si sono distribuiti lungo la costa formando un primo strato sul quale via via si è sedimentata la sabbia portata dal vento creando un vero e proprio ecosistema stabile che ha dato vita anche alla vegetazione che fa anche da schermo per l’erosione marina.

Tra le più note dune costiere del litorale laziale troviamo quelle di Castel Porziano che si estendono per circa 5 chilometri lungo il tratto denominato i “cancelli” e la Duna di Capocotta che rappresenta l’ultimo tratto della Riserva del Litorale Romano nonché la duna più lontana dalla foce del Tevere.

Le dune costiere del Lazio sono riconosciute come Sito di Importanza Comunitaria e inserite nelle Zone di Protezione Speciale. La vegetazione che ospitano è spettacolare: un esempio di macchia mediterranea unico tra erica, alateno, giglio di mare, centaurea e camomilla per un mix di profumi ed odori incredibile.

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Non solo vegetazione ma anche fauna variegata da insetti come falena di pancrazio, il bruco a strisce multicolori ad altre specie come quaglie, upupe, capinere, usignoli, fino a donnole, conigli selvatici e istrici. Tra le dune di Capocotta, se si è fortunati si può anche avvistare la testuggine di Hermann.

Francesca Bloise

Giornalista professionista, laureata in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma, ho coltivato la passione per la scrittura e l'informazione fin dal liceo ed oggi ne ho fatto il mio lavoro. Seguo ormai da tempo i temi legati all'ambiente e alla sostenibilità, in cerca di curiosità sul green e le energie rinnovabili perchè credo che un'informazione inclusiva non possa lascere indietro tutto questo.

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