Ortensie: la fioritura più bella dell’estate la regalano loro. Ti parliamo oggi di un metodo infallibile che potrai impiegare nel gardening.
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Le Ortensie sono fiori estremamente apprezzati per via delle corolle scenografiche che la loro fioritura regala. Sono piante ornamentali utilizzate soprattutto per adornare viali, giardini e terrazzi. Le loro corolle sferiche sono costituite da tanti piccoli fiori uniti assieme in un reticolato davvero suggestivo.
Oggi parliamo di un metodo totalmente naturale, di cui potrai servirti per la loro cura, presente già in casa tua. Occhio alle quantità però.
Ortensie: cura con l’aceto questo fiore dal significato controverso
Attorno al significato simbolico dell’ortensia girano numerose narrazioni. Partiamo col dire che è una specie floreale originaria dell’Asia. In Cina crescono spontaneamente circa 30 specie di ortensie, così in Giappone. Il significato associato a questo fiore non sarebbe dei migliori.
L’ortensia sarebbe il fiore della solitudine, ma non esiste una interpretazione ufficiale pubblicamente nota. Per esserne certi bisognerebbe fare una ricerca sul campo in Giappone e raccogliere le testimonianze degli autoctoni, stesso per la Cina.
Ciò che possiamo dire è che l’etimo del nome origina dal nome latino del fiore: Hydrangea. A sua volta questo deriverebbe chiaramente dal nome greco “Idra” con cui si era soliti identificare il mostro mitico dalle 9 teste di serpente. La ragione sarebbe riconducibile alla miriade di petali che caratterizzano le corolle dell’ortensia.
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Queste evocherebbero alla mente l’immagine della testa dell’Idra. Nella storia passata, una volta importato il fiore in occidente, venne utilizzato come nome proprio di donna soprattutto per designare lo status symbol delle famiglie nobili. Il nome “Ortensia” segnava una netta linea di demarcazione fra ceto nobiliare e volgo.
Ma veniamo a noi. Come coltivare al meglio questa pianta così particolare? La prima cosa da sapere è che le ortensie sono piante acidofile, amano, cioè, i terreni a ph acido. La domanda sorge allora spontanea: l’aceto farà bene a queste piante? Scopriamolo insieme.
Come prima cosa un avvertimento: non versare mai l’aceto direttamente sulle ortensie. L’aceto ha una forza corrosiva molto forte proprio per la sua acidità quindi fungerà da erbicida danneggiando le tue ortensie. Ciò non toglie che possa essere usato in un altra maniera.
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Servirsi dell’aceto per la cura delle ortensia regalerà infatti risultati molto positivi. Lo scopo principale per cui potrai servirtene è quello di acidificare il terreno della pianta. Essendo piante acidofile, le ortensie amano un terreno con ph di circa 5,5 o poco meno.
In caso di acqua troppo calcarea o clorosa le ortensie non riusciranno ad assorbire correttamente i nutrienti e mostreranno segni di sofferenza. Diluire nell’acqua d’irrigazione un po’ d’aceto le aiuterà di certo. Come riconoscere gli effetti della clorosi? Semplice: osserva i fiori dell’ortensia.
Se le nervature dei piccoli petali appariranno verdi e il resto di un giallognolo sbiadito, sarà probabilmente affetta da clorosi per mancanza di ferro. La causa è la difficoltà della pianta di assorbire il ferro dal terreno che avrà sicuramente un ph troppo alto.
Intervieni tempestivamente poichè, se trascurata, la situazione può condurre la pianta alla morte. La causa più comune è l’acqua calcarea utilizzata. La soluzione ideale consiste nell’innaffiare la pianta con l’acqua piovana. Se non hai tempo per raccogliera o la siccità ha reso la pioggia un ricordo lontano, lascia riposare l’acqua del rubinetto per una notte.
In questo modo il calcare si depositerà sul fondo. Se vuoi risolvere il problema alla radice ti conviene acidificare direttamente il terreno. Altro sintomo comune di clorosi, che appare soprattutto nelle orchidee azzurre è il cangiamento improvviso di colore.
Se le tue orchidee blu improvvisamente diventano rosa o bianche, probabilmente c’è un problema di Ph. Ogni specie di ortensia ha infatti il suo colore specifico ma un cambiamento di ph nel terreno può modificarlo. Se riscontri questo fenomeno abbassa il ph del terreno. Munisciti di un compost specifico per ortensia, aiuterà di certo.
L’aceto anche può acidificare il terreno: come fare? Mescola l’aceto nell’acqua di irrigazione. Fai attenzione alla quantità, troppo aceto funziona come erbicida, ovvero regala l’effetto contrario al nostro scopo. Aggiungi tra l’1 e i 4 cucchiai di aceto, di mela, di vino o bianco ogni 5 litri d’acqua predisposti all’irrigazione.
Mescola parte del concentrato in un flacone spray e somministralo alla base della pianta. Maggiore sarà l’urgenza di abbassare di abbassare il ph del terreno, maggiore sarà il numero di cucchiai di aceto da integrare. Acquista un Ph-metro: ti consentirà di conoscere il livello di acidità del terreno, lo standard ottimale per le ortensie è di 5,5.