Timo, se lo annaffi così seccherà presto: non farlo mai più

Sebbene sembri un’azione facile e scontata, innaffiare una pianta di timo è più complicato del previsto e non bisogna sottovalutare i rischi

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Fiori di timo (Foto di Hans Braxmeier da Pixabay)

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Il timo è tra le piante arbustive più diffuse in tutto il mondo. Questa, il cui nome scientifico è Thymus vulgaris, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa della menta, il basilico e l’origano. La caratteristica di questa pianta sono le abbondanti ramificazione ricchissime di foglie dal colore verde-giallastro con i fiori che variano dal lilla al rosa.

Il timo deve la sua popolarità grazie all’utilizzo che se ne fa in cucina ma anche della capacità di coltivarlo in tutte le condizioni possibile. Eppure molte persone, nonostante le cure che gli dedicano, finiscono per far seccare la pianta in pochissimo tempo. Ecco perché ciò accade.

Come evitare di far seccare il timo

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Timo selvatico (Foto di M W da Pixabay)

Come precedentemente detto nonostante le cure e le attenzioni che si possono dedicare alla pianta di timo, questa tende a seccarsi con molta facilità. Ecco perciò alcune indicazioni sulla coltivazione e, soprattutto, sulla modalità di innaffiarlo nel modo corretto.

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E’ opportuno non coltivare il timo con uno substrato universale. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che questa pianta è solita crescere nelle zone mediterranee e di conseguenza il terreno non trattiene molta umidità. Il terriccio universale fa esattamente il contrario e tende ad annegare la pianta. Perciò è opportuno unire al terriccio universale della sabbia (mescolata in modo adeguato). In questo modo si creeranno le condizioni migliori per la crescita del timo.

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L’umidità deriva naturalmente dall’eccesso di acqua. Questo eccesso poi farà seccare la pianta. E’ perciò importantissimo calibrare la quantità del liquido che verrà versata nella terra. Come tutte le piante che crescono sulle coste del Mediterraneo anche il timo ha bisogno di annaffiature abbondanti ma ben distanziate nel tempo. La mossa vincente dunque è quella di innaffiare la pianta una volta a settimana garantendo, al tempo stesso, una grande e abbondante quantità di acqua. E’ poi fondamentale che il drenaggio venga svolto in maniera efficace, assicurandosi al tempo stesso che il liquido non si accumuli nel sottovaso.