Acque reflue depurate, potrebbero irrigare i campi: l’obiettivo dello studio

L’agricoltura potrebbe essere salvata dal trattamento delle acqua reflue, queste potrebbero irrigare i campi e combattere la siccità.

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Acqua trattate (Pixabay)

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Stiamo vivendo un periodo davvero difficile, l’emergenza idrica comincia a farsi sentire, colpendo tanti settori. In particolare, l’agricoltura è in grave sofferenza, data la lunga siccità. Eventi drammatici del genere, in un futuro prossimo, potrebbero essere la normalità, perciò bisogna sapersi organizzare e prendere precauzioni per contrastare la crisi idrica.

Occorre trovare nuove modalità di irrigazione dei campi, in modo tale da superare i lunghi periodi di siccità come quello che stiamo attraversando. Se laghi, fiumi e falde non riescono a fornire abbastanza acqua per i raccolti, bisogna aggirare il problema. Una soluzione esiste: recuperare risorse idriche dalle acque reflue. Da un paio di anni ci stanno lavorando alcuni ricercatori, e con risultati molto incoraggianti.

Il futuro dell’agricoltura grazie al trattamento delle acque reflue per irrigare i campi

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Impianto trattamento acque reflue (Pixabay)

Le acque reflue, ossia le acque di scarico che utilizziamo per le attività domestiche e industriali, grazie a determinati trattamenti, possono essere purificate e riutilizzate. Si tratta di una risorsa idrica che dovrebbe essere impiegata per irrigare i campi, ma che invece sprechiamo.

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Oltre alla siccità, a fare danni c’è anche il cuneo salino, ovvero l’avanzata sotterranea delle acque di mare, quindi di acqua salata, nei letti dei fiumi e nelle falde. L’avanzata del cuneo salino rende ulteriormente difficile l’irrigazione dei campi e minaccia i raccolti, procurando miliardi di euro di danni al settore agricolo.

Dei ricercatori stanno sperimentando soluzioni innovative, proprio per permettere all’agricoltura di far fronte a questi problemi. Tre enti, Enea, Gruppo Hera e Università di Bologna, stanno collaborando già da un paio di anni per trovare una soluzione concreta a questi grossi disagi.

Data l’emergenza climatica, si prevede un trend del genere nei decenni che verranno, con lunghi periodi di siccità e con l’acqua di mare sempre più alta, pronta a invadere letti di fiume e falde acquifere. La sperimentazione, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, prevede il riutilizzo di acque reflue, ovviamente dopo un specifico trattamento di purificazione.

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Le acque di scarico, dunque, rappresentano una fonte importantissima e che dobbiamo assolutamente recuperare, al posto di sprecarla. L’idea, perciò, è proprio quella di riutilizzare gli scarti di acqua per aiutare il settore agricolo. L’acqua recuperata viene depurata attraverso il depuratore Hera di Cesena e, grazie al controllo tecnologico che ne esamina i componenti e i nutrienti, questa viene impiegata nuovamente per concimare le coltivazioni.

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