Il fenomeno ha dell’incredibile: in India l’ambiente ha incontrato un potente alleato nella lotta all’inquinamento.
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Ha ripulito le acque della costa indiana e le coste stesse da ben 600 kg di immondizia in una sola settimana. Cosa ne ha fatto? Tutta la plastica raccolta è stata venduta ad aziende produttrici di calzature dal riciclo della plastica. Il suo nome è Thaaragai Arathana.
Chi è? Cerchiamo di capire insieme chi o cosa si cela dietro questo nome e quali sono i moventi che spingono questa entità a ridimensionare così significativamente l‘impatto del’inquinamento sulle coste e i mari.
Thaaragai Arathana, questo il nome della bambina di 8 anni che in una sola settimana è riuscita a ripulire le coste e le acque indiane da 600 kg di plastica, immondizia e agenti inquinanti di ogni tipo. La plastica raccolta, date le quantità ingenti, è stato poi donata alle aziende produttrici di scarpe fatte con plastica riciclata.
La forza Thaaragai la trova direttamente da una delle passioni trasmessegli dal padre: l’amore per i mari. Il padre della bambina, Aravin Tharunsri, è un istruttore subacqueo che lavora nel settore da 20 anni con l’obiettivo di sensibilizzare sulla conservazione degli oceani.
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Il padre di Thaaragai ha fatto della lotta alla plastica la sua primaria missione di vita e l’amore per la natura è passato in eredità anche alla piccola. Durante la sua prima immersione con il papà Thaaragai è rimasta talmente sconcertata dalla quantità di plastica dispersa nei fondali da voler rivestire un ruolo attivo nella risoluzione del problema.
Con muta, pinne, occhiali e bombole si occupano di raccogliere i rifiuti dal mare cercando di combattere per la salute delle acque e dei loro abitanti. Il lavoro non si limita all’ispezione dei fondali marini: Thaaragai ripulisce anche le rive e le coste da tutti i rifiuti lasciati abbandonati.
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Altro importate fattore che rende l’operato di Thaaragai così significativo è la sua precisa volontà di sensibilizzare sul tema tramite la comunicazione. La bambina, soprattutto a scuola, informa i proprio coetanei sulle conseguenze dell’inquinamento invogliandoli a dare il loro contributo nella costruzione di un futuro migliore e, soprattutto possibile.