Bioedilizia, di cosa si tratta e a che punto siamo in Italia: tutto sull’argomento

Bioedilizia, la nuova frontiera ecosostenibile delle costruzioni edilizie a 360 gradi: vediamo tutti i dettagli

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Casa in costruzione (foto di Delvok da Pixabay)

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La bioedilizia si candida ad essere la nuova frontiera nell’ambito delle costruzioni edilizie civili ed industriali. L‘attenzione all’ambiente impone di ricercare tecniche e materiali volti alla riduzione dell’impatto sul ciclo vitale del pianeta. E lo sviluppo a 360 gradi di tali metodologie è l’approccio del momento.

Non solo sostenibilità dunque ma anche integrazione ambientale. Protagonista dei progetti e delle intenzioni della bioedilizia è la natura. Uno scambio equo tra uomo e ambiente, dove nessuno prevale e dove ritrovare un mutuo supporto reciproco.

Bioedilizia tra ricerca e innovazione: tutte le specifiche

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Sacco di juta (foto di Kerstin Riemer da Pixabay)

La bioedilizia, o bioarchitettura, è un’innovativa disciplina che racchiude le modalità di progettazione, costruzione e gestione di edifici. Il suo intento è quello di preservare l’ambiente che ci circonda attraverso attività di riduzione dell’impatto sulla natura.

L’equilibrio è alla base delle tecnologie ecosostenibili che fanno parte della bioedilizia. Ed è la stessa natura ad ispirare l’uomo dando spunti per costruire in modalità green a tutto tondo. Integrare dunque piuttosto che invadere. Collocandosi a pieno titolo all’interno del filone delle energie rinnovabili e dei materiali riciclabili.

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L’ambizione è costruire, ristrutturare o convertire elementi edilizi attraverso modalità ecologiche e sostenibili. L’obbiettivo installare impianti che sfruttino energie pulite, utilizzando materiali e tecniche costruttive a supporto di tale filosofia.

I principi a cui si ispira le costruzioni dell’edilizia ecosostenibile si basano sulla considerazione dei vincoli geografici. La disciplina tiene conto delle caratteristiche del territorio e del paesaggio, creando le condizioni di compatibilità tra edifici e ambiente circostante.

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La scelta dei materiali impone l’impiego di quelli che garantiscano la riduzione dell’impatto ambientale. Ottimizzare per evitare ponti termici al fine di ottenere elevate prestazioni di durata e di equilibrio. Alleate dell’approccio costruttivo ecostenibile sono le energie pulite, da implementare e sfruttare negli impianti. Con il chiaro intento di ridurre fabbisogno e consumo energetico.

I materiali ecosostenibili: qualche esempio

Ricerca costante dunque del benessere termico, acustico e visivo anche per gli abitanti del futuro edificio. Assicurando anche una buona qualità dell’acqua e dell’aria e proteggendo da tutti i fattori che destabilizzano l’equilibrio. Eliminazione di tutte le possibili sostanze tossiche e nocive sia per l’uomo che per l’ambiente.

Gli eco-materiali da utilizzare sono in parte quelli presenti in natura da millenni e in parte quelli derivanti dalle nuove tecnologie innovative e dalle tecniche di riciclo di materie prime. Paglia, bambù, sughero e fibra di juta vanno a braccetto con lana di roccia, argilla espansa e vernici di origine naturale.

I pro e i contro ci sono in ogni approccio. La bioedilizia ci regala risparmio dal punto di vista energetico a zero impatto ambientale, con risultati di aumento di benessere e comfort. Il rovescio della medaglia si concretizza nei costi elevati di materiali e impianti anche a fronte di incentivi e detrazioni fiscali.

La situazione in Italia

In crescita il settore in Italia. Il fatturato specifico della bioarchitettura è passato dai 754 milioni di euro del 2019 ai 1,39 miliardi di euro nel 2020 con un incremento del 5%. Le normative sono sempre più a sostegno dell’edilizia sostenibile con incentivi ad hoc sull’efficientamento termico. La strada è quella giusta.

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