La crisi energetica ha un prezzo elevatissimo, come dimostra quello della legna, che è arrivato alle stelle. Cosa sta succedendo?
La crisi energetica ha un prezzo elevato anche per il settore del legname. Infatti, la crisi dell’energia ha comportato un aumento dei prezzi che è generalizzato. Se ne sono accorti gli italiani quando vanno a fare la spesa. I prodotti di uso quotidiano – il cosiddetto paniere – sono diventati più cari, con aumenti legati anche all’8% di inflazione. Il problema parte dalla crisi ucraina. Infatti, la Russia fornisce gran parte del gas che si usa in Europa, ma il condotto passa per l’Ucraina e i rapporti non facili tra Russia ed Europa incidono tantissimo sulla carenza energetica e sui nuovi prezzi. Cosa c’entra il legname? Sveliamo il mistero!
Crisi energetica, il prezzo della legna è solo l’inizio dei rincari per tutti
La crisi energetica ha un peso importante sul prezzo del legname. Infatti, la legna viene tagliata dai centri di produzione e viene poi trasportata su gomma verso i luoghi dove viene lavorata. Tutto questo ha un costo. Infatti, il trasporto su gomma si fa usando la benzina, che ha subìto rincari mai visti prima.
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Da qui partono i primi aumenti di prezzo di questa materia prima, ma da sola questa spiegazione non basta. Infatti, il vero problema è che la minore disponibilità di gas russo costringe le persone a cercare un’alternativa per il riscaldamento. Alcune persone usano ancora i camini a legna, mentre il pellet si crea con i trucioli del legno. Anche altri settori, però, hanno bisogno di legname: il mondo cartiero e quello dell’arredo, solo per fare alcuni esempi.
Quindi, la domanda aumenta, ma l’offerta – ovvero quanto legname c’è a disposizione – è sempre la stessa. Da qui l’aumento di prezzo, senza contare i costi accessori di trasporto e lavorazione. Per questo, la crisi energetica comporta anche un aumento di prezzo su larga scala.
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A quanto corrisponde questo aumento? Stando al monitoraggio sulle aste che si sono svolte nella provincia autonoma di Trento parlano di aumenti di prezzo dal 20% al 50%.