Può capitare che galline dello stesso pollaio si ammazzino a vicenda, beccandosi su volto, ali e zampe: come evitare il fenomeno del cannibalismo?
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Ebbene, anche in un pollaio apparentemente sereno possono scatenarsi macabre situazioni, forme di cannibalismo dettate da impulsi nervosi. Galline, ma anche tacchini o faraoni, possono litigare tra loro e combattere fino alla morte. Le galline si beccano rabbiosamente, colpendo zampe, ali e occhi. Un fenomeno terribile, ma molto frequente.
Il problema è che se una coppia inizia a combattere, molto probabilmente, nel breve tempo si scateneranno liti tra altri esemplari. Quello che potrebbe sembrare un fenomeno circoscritto, poi si propaga. Per questo motivo occorre intervenire tempestivamente, cercando di prevenire il peggio. Tuttavia, occorre chiarire che, nel 90% dei casi, tutto questo accade per un semplice motivo: un allevamento errato.
Allevamento errato, dicevamo. Significa che si sta sbagliando il modo di allevare gli animali. La loro ferocia, infatti, è di origine nervosa e il comportamento irrequieto si manifesta soprattutto in assenza di libertà e in cattive condizioni. Galline allevate in gabbie o in luoghi angusti, magari deperite, oppure contenute in spazi sovraffollati.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Cani, quale frutta possono mangiare? Occhio a quella pericolosa
Come al solito, sta a noi prevenire questi brutti fenomeni, allevando in modo sano ogni animale. Ma perché le galline combattono fino alla morte? È semplice, per competizione. Le galline cercano di farsi spazio uccidendo il più debole. In questo modo, si affermano come capogruppo e risolvono anche il problema del sovraffollamento.
Tuttavia, agendo così, non sanno di condannare tutti quanti nel pollaio. Una gallina uccisa o ferita, infatti, ha grosse probabilità di infettarsi. Le infezioni e le malattie poi si diffondono in tutto il pollaio, contaminando tutti gli esemplari. Quindi, come agire per evitare che le galline sia diano al cannibalismo? La risposta è semplice: allevando in modo dignitoso gli animali.
Significa farli pascolare liberamente, in un ambiente che sia diversificato, magari con piante, cespugli, zone d’ombra. Inoltre occorre isolare gli animali feriti dal resto del gruppo, prevenendo la diffusione di infezioni. Un buon metodo è quello di distribuire le granaglie sulle lettiere e al pascolo, per stimolare l’istinto degli animali e per evitare combattimenti per il cibo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE → Cavalli lavorano stremati con temperature da record: in tutta Italia situazione rischiosa
Oppure, meglio tenere distanti mangiatoie e abbeveratoi. In questo modo si evitano file e raggruppamenti tra esemplari. Una tecnica abbastanza utilizzata dagli allevatori è quella di appendere fasci di verdure a un’altezza di un metro. Questa pratica distrae le galline nel caso in cui ci fosse un esemplare già ferito e cannibalizzato. L’esemplare ferito, comunque, va ricoverato e isolato.