Stapelia: la pianta grassa che nasconde misteri insondabili
Partiamo dall’aspetto sconvolgente di questo fiore. Come si diceva all’inzio ha le sembianze di una stella marina. L’aspetto inquietante è che questo fiore, anziché diffondere un piacevole profumo floreale, diffonde un fetore incredibile. Quasi simile a quello di un animale lasciato esanime per giorni.
I suoi fusti sono estremamente carnosi e anziché essere provvisti di foglie presentano dei piccoli dentini lungo le lunghezze. La Stapelia è una succulenta, rientra cioè a pieno titolo nella famiglia delle piante grasse. Le sue origini sono rintracciabili nell’Africa settentrionale: è una pianta endemica del posto.
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Questa pianta cresce bene su pendii rocciosi, zone costiere e alberi. Prende il nome dal botanico olandese che la classificò: Johannes Van Stapel. La Stapelia è una succulenta perenne, appartiene alla famigia delle Ascepiadaceae e vanta almeno 100 specie diverse del genere Stapelia.
I fiori sono a forma tetraedrica e il loro colore va dal blu al rosso porpora, talvolta viola. In inverno questa pianta va in riposo vegetativo e non richiede particolari cure o accortezze nella coltivazione. Ha tuttavia bisogno di molta luce, cerca di garantirgli almeno 3 ore di esposizione diretta ogni giorno, poi potrai utilizzarla come pianta da appartamento.
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Poca luce potrebbe impedire alla pianta di fiorire, non esporla tuttavia ai raggi solari delle ore più calde della giornata, potrebbero farle male. In natura cresce in posti a mezz’ombra piuttosto appartati. Essendo una pianta esotica odia le temperature basse.
Il clima ideale è quello estivo, con temperatura che variano fra i 22 e i 26 C°. E’ una pianta che si presta benissimo alla coltivazione indoor, evita di innaffiarla troppo in quanto sensibile alle malattie fungine. Non ha bisogno di irrigazioni frequenti: da marzo ad autunno innaffiala una volta a settimana, in inverno una volta ogni 15 giorni.