Caldo anomalo, invasione di zecche, cavallette e zanzare: come tutelarsi

Il caldo anomalo di questo periodo sta minacciando l’intero sistema: sono previste infatti delle scomode invasioni di zecche, cavallette e zanzare. L’inizio della fine.

invasione insetti cosa fare
zanzara tigre – Pixabay

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Il caldo torrido di questa stagione è davvero anomalo. Nonostante sia estate, sono ormai mesi che viviamo in una cappa di calore. Conseguenza di questo caldo certamente la siccità e tutti gli avvenimenti che stanno interessando purtroppo i principali TG nazionali: cedimenti di montagne, scioglimento dei ghiacciai ed incendi, tutti fenomeni che ci danno tanto da pensare.

Il rischio infatti è quello – come sostengono gli esperti – di ritrovarci ben presto nel punto di non ritorno dove non potremo fare altro che patire queste conseguenze, deleterie per l’intera umanità. Cosa possiamo fare quindi? Tentare di ricominciare da zero, piccoli passi che potrebbero portare a dei grandi risultati.

Caldo anomalo: che l’invasione abbia inizio!

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zecca sul palmo della mano – Pixabay

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Un’ulteriore conseguenza di tutta questa situazione anomale è l’ondata di insetti che si prevede sarà particolarmente allarmante. Ogni anno si sa, l’estate è il periodo dove ci ritroviamo spesso “faccia a faccia” con creaturine a noi sconosciute ma quest’anno dobbiamo prepararci a qualcosa di estremo. Gli esperti infatti hanno lanciato l’allarme prevedendo una massiccia invasione di zanzare tigri, zecche e cavallette.

Sulle zecche in effetti questa proliferazione è stata purtroppo già constatata ed ha interessato anche i fatti di cronaca, di recente infatti un uomo di poco più di 70 anni è deceduto dopo tre settimane di coma a seguito di una puntura di zecca. Alla stregua di una minore biodiversità, emergono sempre nuove epidemie oltre malattie e zoonosi trasmesse da vettori che si trovano e si insediano in aree in cui prima non vi erano.

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Ecco che prestare attenzione diventa la regola generale, mai abbassare la guardia. Cosa si può fare contro questa situazione incresciosa? I rimedi ci sarebbero ma spetterebbe al Governo adoperarsi rispettando alcuni “vecchi” accordi. Come quelli di Parigi sottoscritti dall’Italia alla stregua dei valori della Zero Pollution e Forest Strategy europee. Tale accordo infatti prevede un’importante opera di riforestazione. 350 miliardi di nuovi alberi per ridurre la CO2 nel mondo per una misura pari al 10%, sarebbe un ottimo punto di inizio.

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