La situazione dei nostri oceani è davvero drammatica, secondo l’Onu, entro il 2050, troveremo più plastica che pesci.
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Una quantità enorme, sterminata, di plastica sta soffocando le acque del nostro pianeta. Non ci sono prospettive positive, tanto che l’Onu lancia l’allarme: entro il 2050, in mare ci sarà più plastica che pesci. Un disastro che abbiamo provocato noi, condannando tutti quanti. Siamo al collasso, eppure nessuno sta prendendo precauzioni sicure.
Alla conferenza sugli oceani tenutasi a Lisbona, è stata ribadita la pericolosità della situazione. La plastica è il materiale più inquinante al mondo, causa principale del degrado dei fondali e della distruzione della biodiversità. Circa il 75% di tutta la plastica prodotta dal 1950 ad oggi finisce tra i rifiuti, riversandosi in mare e in tutti i corsi d’acqua.
Oceani al collasso, la situazione della plastica è sfuggita di mano
Per affrontare questo insormontabile problema, tante Nazioni, nel 2018, insieme a enti e aziende, hanno deciso di firmare il New Plastic Global Comitment. Si tratta di un contratto di impegno per limitare gli sprechi, a cominciare dalle nuove restrizioni imposte sulla produzione della plastica stessa. In questo modo, si limitano gli sprechi e si ricicla il materiale in maniera più efficiente.
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A firmare l’accordo è stato quasi il mondo intero, più di 500 Paesi hanno firmato. Ma cosa si sta facendo, in concreto? Ben poco, purtroppo. Secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, ci sono ancora troppi Governi menefreghisti, che non si preoccupano della tutela ambientale e che continuano ad agire come se nulla fosse.
La plastica, purtroppo, è un materiale quasi eterno. Secondo gli scienziati si degrada in poco meno di un migliaio di anni. Significa che il primo pezzo di plastica prodotto al mondo, ancora oggi è in giro, da qualche parte. Inoltre, le plastiche sono anche subdole, perché mentre si degradano, col tempo si scompongono in microplastiche.
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Ripulire perfettamente terreni e mari dalla plastica è una missione impossibile, ormai il danno è stato fatto. Ogni anno in acqua finiscono tra le 4 e le 12 tonnellate di plastica, causando disastri ambientali di immani proporzioni. Sono tre le fonti da cui proviene la plastica nell’oceano:
- Il mancato riciclo del materiale
- La spazzatura
- Gli scarichi dell’acqua
Ogni anno, negli oceani, muoiono circa 100 milioni di animali marini a causa della plastica. Tra questi troviamo pesci, tartarughe, crostacei, foche, uccelli marini, balene e tante altre specie. Ogni nostra azione ha una conseguenza sull’ambiente.