I pannelli solari verticali sono la naturale evoluzione di quelli inclinati: spazi ridotti e massima resa. Vediamo nel dettaglio
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I pannelli solari verticali sono un’innovazione tecnologica che vede l’evoluzione dei precedenti moduli. La particolarità della nuova tipologia è la riduzione dello spazio di ingombro. La ricerca effettuata a Lipsia evidenzia tale prerogativa associandola ad altre migliorie nel funzionamento.
Abituati ormai alla tipica collocazione dei pannelli solari sui tetti e con un’inclinazione a favore di sole di 20 e 35 gradi, l’innovazione stupisce e interessa. La disposizione dei moduli in verticale può cambiare molte le cose, sia in termini di efficienza che in termini di resa.
Pannelli solari verticali e bifacciali: vediamo l’interessante novità del futuro
I pannelli solari verticali sono anche bifacciali. Questa soluzione permette la doppia esposizione e la loro collocazione su superfici piane sfrutta minor spazio moltiplicando l’efficienza e la resa. Posti sui campi agricoli sfruttano al meglio l’energia solare.
Cambia anche l’orientamento. Non più l’obbligata esposizione a sud, ma file intere di moduli orientati est-ovest. Questa particolare posizione consente di generare la maggior parte dell’elettricità al mattino e alla sera. Ridotta dunque anche la necessità di immagazzinare energia.
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L’orientamento quindi è l’ago della bilancia rispetto alla valutazione della ricerca di Lipsia. Il contributo analitico va a considerare il grado di impatto dei diversi orientamenti in particolare sulla distribuzione del rendimento energetico.
La collocazione su terreni agricoli inoltre dimostra una nuova forma di integrazione dell’energia solare nel territorio. I pannelli solari verticali consentono di produrre energia in una fascia oraria più ampia e più adatta alle esigenze dei territori e di quelli che li abitano.
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Una vera e propria rivoluzione strutturale rispetto alla tradizionale collocazione inclinata. Nel montaggio verticale i moduli bifacciali riescono a ricevere circa la stessa quantità di luce su entrambi i lati.
L’equilibrio che si raggiunge tra agricoltura, allevamenti e produzione di energia elettrica ottenuta dal sole è ottimale.L’occupazione del suolo è pari a solo l’1% della superficie con notevoli e innegabili vantaggi di costi e resa.
Le stringhe di moduli solari possono essere installate e utilizzate in agricoltura e in zootecnia. Le file intervallate a distanza di otto/quindici metri lasciano ancora spazio al di sotto dei pannelli fotovoltaici per nicchie ecologiche utili nelle produzioni ecocompatibili.