Animali, perché diventano cannibali? Questa è davvero inaspettata

Che cosa spinge alcuni animali a diventare cannibali? Scopriamo di più su questa rischiosa caratteristica tipica di alcune specie animali.

specie animali cannibalismo
Scorpione (Pexels)

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Alcune specie animali si trasformano in cannibali. Come mai? Uccidere e divorare animali della propria specie è una strategia particolare, essenziale per la natura, ma è anche una tattica rischiosa per l’equilibrio della specie stessa. Non si tratta di una caratteristica degli insetti, ma di tutto il regno animale, dalle mantidi religiose agli scorpioni, dai criceti ai rettili, da alcuni mammiferi ai pesci.

Combattere contro un proprio simile, specialmente quando questo è dotato di veleno, è un rischio alto. Questo perché c’è una buona probabilità di morire avvelenati, ma non solo, c’è anche la possibilità di diffondere infezioni in tutto il gruppo. Il cannibalismo è dunque una tecnica davvero rischiosa per tutta la comunità, perché potrebbe annientare tutti. Ma allora, perché succede?

Il cannibalismo tra gli animali: rischio per la stessa specie?

animali controllo demografico
Un dolce criceto (Pexels)

In termini evolutivi, il cannibalismo è da sempre visto come controproducente, almeno per l’ottica umana. Eppure è sempre esistito, per diversi motivi. Il più semplice? Per il controllo demografico. Quando un branco o un gruppo è troppo numeroso, e spazi e risorse scarseggiano, ecco che si decide di far fuori una parte della popolazione. Alcuni entomologi americani hanno trovato due ormoni che trasformano gli animali, in determinate situazioni, in assassini.

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Gli ormoni sono l’octopamina per gli invertebrati, e l’epinefrina, per i vertebrati. Questi accrescono i propri livelli nel caso di sovraffollamento in un ambiente, o nel caso di scarsità di cibo, quindi in situazioni avverse. Aumentando i livelli, questi ormoni rendono spietati assassini gli esemplari, i quali decidono di sacrificare alcuni loro compagni per ristabilire l’equilibrio demografico.

Tattica di sopravvivenza ed equilibrio naturale

cannibalismo natura
Rospo a caccia (Pexels)

A pensarci bene, si tratta di una tattica di sopravvivenza, il sacrificio di pochi per permettere alla comunità di sopravvivere. Quindi, tutto dipende dalle condizioni ambientali. Quando si è troppi in un ambiente, sorgono problemi di spazi per muoversi e di cibo con cui nutrirsi. Una situazione che avviene anche in acqua. I pesci fanno altrettanto.

La cosa curiosa è che, quando gli ormoni aumentano, gli animali subiscono una trasformazione assurda. Alcune specie fanno spuntare fuori denti acuminati, proprio per divorare i propri simili, e non si fermano fino a quando non hanno completato il loro scopo. Alcune razze, invece, subiscono trasformazioni differenti.

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Ad esempio, il rospo delle canne si trasforma sia da predatore che da preda. Se ci sono cannibali nel gruppo, tutte le vittime ispessiscono la pelle, rendendola dura, quasi invulnerabile. In questo modo la lotta si fa più serrata e lunga, e non sempre il cannibale ha la meglio. Il cannibalismo, apparentemente, sembrerebbe un atto spregiudicato o macabro, in realtà fa parte dell’equilibrio della natura, ed è essenziale. La sua funzione è dunque positiva.

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