La stagione estiva mette a dura prova anche i nostri amici felini. Possiamo venirgli incontro dandogli refrigerio tramite il lavaggio.
Il gatto è per antonomasia un animale molto pulito. Basti pensare che provvede alla sua igiene e alla sua toelettatura completamente in modo autonomo.
Un gatto passa una buona parte del giorno a lavarsi, ma sappiate che d’estate può soffrire molto il caldo. Quale occasione migliore per provvedere voi al suo lavaggio. Può essere una buona idea anche per fargli avere un pò di refrigerio.
Il gatto è risaputo che non sia un amante dell’acqua. Infatti il felino a contatto con questo elemento tende a scappare. È però importante effettuare di tanto in tanto un bagno al gatto.
Lavando il gatto, si allontana il rischio che si possano annidare insetti come zecche, pulci e pidocchi. In più l’accumulo della sporcizia sul pelo può rendere più debole il pelo a causarne la caduta.
La prima cosa da precisare è che non c’è una frequenza “fissa”. Molto dipende dallo stile di vita del gatto, dalla lunghezza del suo pelo e da molti altri fattori.
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La frequenza del bagno per un gatto che è abituato a stare a casa, ad esempio, sarà sicuramente minore rispetto ad un gatto che è abituato anche ad uscire in giardino oppure in cortile.
Come anticipato, bisogna tenere conto anche della lunghezza del pelo. La frequenza del bagno per un gatto a pelo corto sarà sicuramente minore rispetto ad un gatto a pelo lungo.
Per i gatti che necessitano di un lavaggio più frequente, come ad esempio quelli a pelo lungo, può essere necessario procedere con il lavaggio ogni 2-3 settimane.
Mentre per i gatti a pelo corto, e che vivono in un ambiente abbastanza pulito, è possibile lavarli anche una volta ogni due o tre mesi.
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Tuttavia esistono delle situazioni dove è obbligatorio lavare il nostro amico a quattro zampe. È il caso dei gatti anziani che per alcune patologie oppure per la vecchiaia non riescono più a provvedere alla puliza da soli. Stesso discorso vale per i gatti che hanno assunto sostanze velenose e che, leccando il proprio pelo, possono ingerire casualmente il veleno stesso.