Tillandsia, la pianta abituata agli ambienti ostili. Scopri di più sulla sua coltivazione, farla prosperare sarà semplicissimo.
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La Tillandsia è una pianta estremamente particolare soprattutto per la conformazione delle sue foglie. Pianta abituaa a crescere in luoghi ostili e poco accoglienti, utilizzi le radici per lo più per ancorarsi a rami e alberi.
Le foglie sono le principali responsabili dell’apporto nutritivo necessario alla pianta. Vediamo inssieme alcune delle caratteristiche principali endemica delle americhe.
Tillandsia: la pianta americana che vive di aria
Appartenente alla famiglia delle Bromeliacee, la Tillandsia trae nutrimento direttamente dall’atmosfera per mezzo delle sue particolari foglie. Queste riescono a raccogliere uimdità, pioggia e rugiada mentre le radici, se presenti, servono alla pianta per aggrapparsi alla corteccia degli alberi circostanti.
Questa pianta erbacea cresce spontaneamente solo in America, nelle sue foreste tropicali e nelle zone desertiche di alcune regioni dell’America latina. Cresce bene anche sulle ande in determinate condizioni. La Tillanzia produce fiori solo raggiunta la maturità.
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I fiori sono composti da grappoli o spighe e sono piuttosto longevi, arrivano a durare addirittura per mesi in alcuni casi. Il loro colore è estremamente vivace e varia dall’arancione al fucsia. Se vuoi provare a coltivarla sappi che si adatta perfettamente al clima dei nostri appartamenti per i quali sembra naturalmente portata.
Essendo una pianta perenne saprà abbellire senza fatica gli interni della tua casa. In estate falle prendere un po’ di sole e posizionala a in una zona obreggiata del tuo balcone. Non serve irrigarla molto poichè è abituata ai climi torridi ed è capace di trarre l’acqua che le serve dall‘ambiente.
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Il clima che preferisce è quello che va dai 10 C° come minima ai 35 C° come massima. E’ una pianta che quindi è abituata al forte caldo, ragione in più per coltivarla, di questi tempi. Le sue foglie hanno un aspetto estremamente vellutato che dipende dai tricomi presenti sull’epidermide della pianta, gli stessi che le consentono di nutrirsi.