L’agrovoltaico è un nuovo ingresso nel panorama delle fonti rinnovabili che si possono usare in agricoltura. Come funziona e di cosa si tratta.
L’agrovoltaico appartiene alle fonti rinnovabili. La definizione nasce dalla combinazione di agricoltura – che è il settore a cui ci si riferisce – e il fotovoltaico, in quanto si utilizzano i pannelli solari e quella modalità di produzione di energia pulita. In questo modo, tutto diventa più semplice e sostenibile.
Quali sono i vantaggi? Chi opera così riduce i rincari e si rende più autonomo da fonti non rinnovabili, come il gas. Poi, accanto alla biomassa, sono una combinazione perfetta. Per poter produrre con un impianto a biomassa, infatti, serve qualcosa in grado di far scattare la scintilla.
Un impianto fotovoltaico diventa quindi la soluzione migliore, soprattutto per rendere sostenibile un’attività o per dare maggiore valore a un terreno dove non si può costruire. In più, diventa una rendita aggiuntiva quando si vende energia alla rete elettrica centrale. Come funziona questa modalità?
Italia, Francia e Germania sono leader dell’agrovoltaico. Questa tra le fonti rinnovabili si è dimostrata la più semplice da usare, soprattutto nel nostro Paese, dove il sole splende tutto l’anno. Purtroppo, però, i passi da fare sono ancora tanti. Quali sono e perché sono un ottimo modo per combattere i cambiamenti climatici in estate?
L’agrovoltaico non è ancora diffuso come dovrebbe essere per ridurre la nostra dipendenza da fonti esterne come Paese. Invece, sarebbe almeno una prima risposta per affrontare le ondate di calore. Infatti, le piante che si trovano sotto i pannelli hanno un’ombreggiatura perfetta.
I pannelli cattureranno non soltanto i raggi solari, ma anche il calore. Se si ha a disposizione un’ottima batteria di accumulo già nella progettazione, non saranno necessarie neanche caldaie o strumenti per il riscaldamento in inverno.
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Come funziona e perché? L’agrovoltaico è la prima tra le fonti rinnovabili che utilizza anche la parte inferiore del pannello. Per funzionare, questo deve essere almeno a 5 metri da terra. Questo è lo spazio giusto per le piccole piante, come quelle per le fragole o quelle per i pomodori.
In più, questi pannelli non sono fissi, ma si muovono in base all’ora e all’illusione di movimento del sole. In questo modo, producono di più. Infatti, si chiamano anche pannelli girasole per questo motivo. C’è solo un lato negativo in tutto questo.
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Come spesso accade, per poter ottenere un miglioramento, si deve investire e si deve farlo bene da subito. Quindi, i costi si ripagano velocemente, ma si deve avere un bidget da investire.