Cassa integrazione per il caldo. Pubblicate le linee guida per l’attivazione

INPS e INAIL hanno pubblicato le linee guida per l’attivazione della Cassa Integrazione Ordinaria in caso di assenza dal lavoro per caldo.

Cassa integrazione operaio
Operaio edile (Foto di LEEROY Agency da Pixabay)

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L’annata corrente è sicuramente la più anomala registrata nell’ultimo decennio per l’Italia. Inutile parlare ancora dei responsabili del cambiamento climatico, i problemi alla base della contemporaneità sono ben noti e il pubblico non può che dividersi fra chi accetta e chi nega la realtà dei fatti.

Lavorare sotto le condizioni di una progressiva tropicalizzazione del clima mette in pericolo la salute dell’uomo, questo è il risultato dell’equazione di INPS e INAIL. La strategia risolutiva? La Cassa Integrazione Ordinaria.

Cassa integrazione per il caldo: le temperature elevate interferiscono con lo svolgimento delle manzioni lavorative

Cassa integrazione lavori
Lavori in corso (Foto di Peggy da Pixabay)

INPS e INAIL hanno pubblicato le linee guida per l’inoltro della domanda. Le imprese e le aziende potranno richiedere all’INPS il riconoscimento della Cassa integrazione nel caso in cui il termometro superi i 35 C°. L’avvenuto riconoscimento consentirà la sospensione o riduzione delll’attività lavorativa.

L’aspetto da non trascurare è che l‘integrazione salariale verrà riconosciuta anche sulla base della temperatura “percepita” non solo in base a quella reale. La temperatura soggettiva è spesso influenzata da fattori diversi a cominciare dall’ambiente in cui ci si trova a lavorare, non è raro infatti che sia più elevata rispetto a quella reale.

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L’INPS ha stilato una lista di lavori da “bollino rosso“. Fra questi rientrano le operazioni di stesura del manto stradale, la ristrutturazione di tetti e facciate e tutti quei lavori che si svolgono sotto al sole e richiedono indumenti di protezione. Cantieri, cave e fabbriche sono i luoghi più esposti ai rischi. Le patologie e i malori causati dall’esposizione al calore sono definite e ufficializzate dall’INAIL, l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro.

Fra le patologie rientrano squilibri idrominerali, colpi di calore e sincopi ma anche crampi per il caldo e dermatiti. L’azienda nel presentare la domanda dovrà soltanto specificare le giornate di sospensione lavorativa e il tipo di lavoro che verrà sospeso. Non saranno necessarie dichiarazioni dimostrative dello stato delle temperature.

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Sarà l’INPS a vagliare i bollettini meteo e valutare l’adeguatezza delle richieste. A prescindere dalle temperature rilevate l’INPS riconoscerà il congedo lavorativo laddove il responsabile della sicurezza dell’azienda si sia pronunciato in modo perentorio sulla necessità della sospensione delle attività.

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