E’ il secondo anno consecutivo che il meridione italiano si conferma più caraibico che mediterraneo, una consolazione ben accetta dati i tempi correnti. Il litorale destinato alla balneazione oggetto delle analisi è pari a 800 km di costa. Fra i lidi analizzati rientrano 254 acque del foggese, 78 della provincia di Bari, 88 acque di Brindisi, 139 in provincia di Lecce, 71 a Taranto e 46 nella provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat).
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Il restante 1% di acqua che si è classificata come non particolarmente eccellente è quella delle acque di transizione rispondente a porti e canali, in particolare nella laguna di Lesina. Per le acque marino-costiere vale sempre il 99% di ottima qualità.
Nell’1% rientrano anche i siti di San Nicandro Garganico e Manfredonia, tutti a Foggia. Alla top three seguono l’Emilia-Romagna con il 93,8% di acque eccellenti, il Veneto con il 91,4% e il Friuli-Venezia Giulia con il 90,9%. Al di sotto del 90% ma comunque con ottime percentuali si classificano invece il Lazio con l’84,1%, le Marche con l’89,8%, la Liguria (86,3%), il Molise (83,3%), la Campanio con l’82,8% e la Sicilia (80,6%).
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Le stime non sono affatto malvagie. All’ultimo posto si classifica invece l’Abbruzzo con il 71,9%. Nel calcolare la qualità dell’acqua l’Arpa Puglia si occupa di determinare la carica batterica di due microbi in particolare: enterococchi intestinali ed escherichia coli, indicatori di inquinamento di origine fecale.