Gli allevamenti intensivi offrono prodotti alimentari con un prezzo da pagare: orrori crudeli verso gli animali da allevamento.
Gli allevamenti intensivi sono un vero tunnel degli orrori per gli animali che si considerano da cortile o di allevamento. Infatti, l’obiettivo di questi allevamenti è solo il profitto. Il benessere degli animali passa anche in secondo piano.
Gli animali che sono vittime di queste sevizie non hanno voce, ma quello che accade loro ha dell’incredibile. In una recente inchiesta realizzata dall’Animal Equality Italia in due capannono di allevamenti di pollame si è scoperto che le condizioni delle galline erano terribili.
La temperatura è elevatissima e i cadaveri degli animali morti o schiacciati non vengono tolti. In più, gli animali non hanno lo spazio sufficiente per muoversi. Questi elementi aumentano la diffusione di malattie all’interno di questi allevamenti intensivi e gli antibiotici spesso non bastano.
Allevamenti intensivi degli orrori: qual è l’inferno che vivono questi animali
Dalle indagini dell’associazione animalista è emerso che i polli non potevano dormire in posizione naturale e non potevano alzarsi sulle zampe. In più, alcuni sono sottoposti a trattamenti per la crescita rapida, in modo da essere sgozzati e inseriti il prima possibile sul mercato.
In questi casi, anche poter raggiungere cibo e acqua diventa un problema. Infatti, l’assenza di movimento impedisce poi all’animale di muoversi quando ne ha bisogno. Secondo le stime, in Italia sono 550 milioni i polli macellati ogni anno. Stando a queste stime, il 90% di questi è un pollo ad accrescimento rapido.
Questa tecnica prevede una selezione biologica degli animali e una serie di tecniche che stimolano la crescita dell’animale nel più breve tempo possibile, senza tener conto delle sofferenze dei polli in questi allevamenti intensivi tra gli orrori.
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Anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) monitora il fenomeno dal 2010 e ha evidenziato come questi polli abbiano seri problemi alle ossa. L’associazione ha lanciato quindi una petizione al Ministero delle Politiche Agricole Italiano.
L’obiettivo è fermare gli allevamenti intensivi degli orrori rendendo illegale l’allevamento di razze ad accrescimento rapido. La normativa dovrebbe poi estendersi a tutta l’Unione Europea: questa è la seconda richiesta dell’associazione.
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Il fine ultimo, quindi, non è eliminare il pollo dalla tavola, ma agire in un’ottica più sostenibile anche per l’ambiente. Infatti, gli allevamenti intensivi non causano solo orrori per gli animali, ma anche maggiori emissioni di CO2 nell’ambiente, tanto che si sta pensando a delle alternative della carne nel prossimo futuro.