Insetti commestibili, quali sono? La lunga lista per cambiare alimentazione

Insetti commestibili, esistono davvero? Quali sono e se sono un’alternativa reale agli altri cibi in caso di calamità naturali. La lista completa.

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(Abdou Moussaoui – Pixabay)

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Quando nei film di fantascienza si vede gente mangiare insetti, non è poi così lontano dalla realtà. Infatti, gli insetti commestibili ci sono e in alcune realtà – anche europee – sono molto apprezzati.

Gli insetti commestibili possono sembrare un’idea di emergenza, in un mondo post-apocalittico dove non c’è nient’altro. La realtà è che sono tantissime le pietanze che prevedono insetti cotti in diverso modo.

Quali sono questi animali. In generale, i più apprezzati nelle cucine sono: coleotteri, bruchi, api, vespe, formiche, cavallette, locuste e grilli. In alcune zone del mondo non si disdegnano neanche i ragni e gli scorpioni.

Gli insetti commestibili, la lista completa del cibo del prossimo futuro

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(Andreas Hoja – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I dati della FAO fotografano una situazione chiara per quanto riguarda il mangiare gli insetti commestibili. La pratica è nota come entomofagia. Due miliardi di persone mangiano gli insetti senza troppi problemi.

Oltre a questo, è importante sapere che nel mondo, i Paesi che inseriscono gli insetti nella loro dieta, sono in: Africa (36 Paesi), America (23 Paesi), Asia (29 Paesi) ed Europa (11 Paesi). La scelta è anche più sostenibile a livello ambientale.

Infatti, questi animali hanno stranamente un ottimo apporto di proteine, calcio e ferro. Quindi, c’è meno bisogno di allevamenti intensivi di polli, mucche e maiali. Anche chi è contrario a questa pratica non è detto che sia a zero.

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Infatti, gli insetti commestibili possono finire in quello che mangiamo senza che ce ne accorgiamo. Farina, cacao, caffè e marmellate sono i prodotti alimentari più a rischio in questo senso. In realtà, in Italia questo aspetto è ben noto.

Il Ministero della Salute ha indicato dei limiti massimi di presenza di insetti – o parti di insetti – in questi alimenti, per garantire sulla loro sicurezza e venire incontro alle necessità di chi produce. Di solito, non si tratta di animali interi, ma di pezzi di zampe o di ali che possono finire nella lavorazione.

In ogni caso, non ci sono problemi per la salute. Infatti, non tutti gli insetti si possono considerare adatti al consumo umano. È anche vero che da anni anche in Italia c’è la pratica di mangiare lumache, così come in Francia.

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Infatti, secondo la ricerca condotta dall’Università di Wageningen nei Paesi Bassi, solo 2.000 insetti sarebbero commestibili rispetto alle oltre 2 milioni di specie nell’ambiente.

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