La tartaruga marina è un animale che va salvaguardato, ma tante persone non riescono a capire quando è in difficoltà. Come fare.
La tartaruga marina può essere spesso nei guai. Infatti, i cumuli di plastica e di microplastiche si trovano spesso nello stomaco di questi animali, che possono soffocare credendo che si tratti di cibo. Ci sono tantissime situazioni in cui questo rettile non può difendersi.
Vediamo quali sono per poter riconoscere la situazione e dare una mano alla tartaruga marina nel momento del bisogno. La prima cosa da fare è ricordarsi di non passare con delle piccole imbarcazioni vicino alla spiaggia dove si trovano i nidi delle Caretta Caretta.
Infatti, spesso le tartarughe che sbucano dalle uova si feriscono perché colpite dalle imbarcazioni vicinissime alla spiaggia. Se trovi una tartaruga ferita, non devi intervenire direttamente, ma devi subito chiamare la Guardia Costiera al 1530. Le autorità disporranno poi il trasporto in centri specializzati, come quello di Manfredonia.
Tartaruga marina in difficoltà: cosa fare e come farlo per salvarle la vita
In generale, alla tartaruga marina non piace essere presa di peso e buttata in acqua, anzi. Più l’essere umano è lontano e meglio è, anche se la tartaruga di suo non è affatto pericolosa, anzi: è molto pacifica. L’Uomo è molto alto per lei e l’istinto di sopravvivenza spinge l’animale ad allontanarsi.
Se, però, la tartaruga soffre per un problema intestinale, perché ha mangiato della plastica, oppure non riesce a muoversi, questo istinto è controproducente. Per questo, è fondamentale accertarsi a distanza se l’animale ha bisogno di aiuto.
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Se sì, è bene chiamare le autorità, che sanno chi chiamare. Infatti, i volontari sono spesso anche esperti veterinari. Quindi sanno le tecniche per sollevare la tartaruga senza farle del male o senza spaventarla e come predisporre il trasporto.
Un altro modo per aiutare la tartaruga marina è quello di allontanarsi da qualsiasi punto di nidificazione. Se in quella zona c’è un nido con delle uova di tartaruga, allora si devono chiamare le autorità, che disporranno una zona di sicurezza.
Così i bagnanti non causeranno danni – anche involontari – alle uova. Quando si schiuderanno, la spiaggia tornerà libera e utilizzabile, a meno che non diventi quella preferita dalle tartarughe di mare. In questo caso, l’area diventa protetta e riservata agli animali con il tempo.
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Se, invece, si trova il cadavere di una tartaruga, le autorità contatteranno l’Asl per disporre ulteriori accertamenti ed evitare inutili rischi. Legambiente ha messo a disposizione anche un numero di WhatsApp 349.2100.989 per segnalare il passaggio delle tartarughe ed eventuali nidi.