Triangolo delle Bermuda, perché non è sulle mappe? La verità agghiacciante

Come mai l’area del Triangolo delle Bermuda non è presente sulle mappe? Scopriamo la verità che si cela dietro questo storico mistero.

mistero triangolo delle Bermuda
Costa delle Bermuda Island (Pexels)

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È possibile tracciare l’area esatta del Triangolo delle Bermuda? I confini di questo ipotetico triangolo in realtà non esistono, e infatti nessuna mappa li riporta. Esistono soltanto ipotesi e approssimazioni che variano di chilometri quadrati. Eppure, secondo la tradizione, o sarebbe meglio dire “mito”, iniziato con alcune navi scomparse negli anni ’40 e ’50, questa zona avrebbe una forma triangolare.

La definizione di “triangolo” venne diffusa per la prima volta nel 1964, grazie a un giornalista e scrittore americano che, indagando sulla sparizione di centinaia di aerei e navi nel corso degli anni ’50 e ’60, racchiuse l’area all’interno di un triangolo. È impossibile stabilire il numero di navi e di aerei scomparsi in questa parte di oceano, dato che molti di questi non sono mai stati rinvenuti.

Il mistero del Triangolo delle Bermuda: anomalie geomagnetiche

sparizioni navi triangolo Bermude
Radar della zona delle Bermuda (Adobe Stock)

Le leggende sul Triangolo delle Bermuda si susseguono da secoli, a cominciare addirittura dal XV secolo, con la spedizione delle navi europee verso le Indie, e da quando Colombo sbarcò nelle Americhe. Secondo quanto si narra, l’esploratore genovese, insieme ai suoi compagni di viaggio, vide strane luci lampeggianti su tutta la zona. Dei bagliori che fecero perdere rotta alla sua nave.

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Ma sono numerosi i misteri legati a questo tratto dell’Oceano Atlantico che circonda l’arcipelago britannico di Bermuda, per via di uno strano campo elettromagnetico che manda in tilt le bussole. Anche gli oceanografi, nei decenni, hanno cercato di spiegare il curioso fenomeno.

Un mistero tutto da svelare: cosa ne pensano gli studiosi

Recentemente, gli studiosi hanno ripreso una teoria già definita negli anni ’70, la quale prevede la formazione di onde anomale alte da 10 ai 30 metri e generate da venti violentissimi che possono raggiungere anche più di 270 chilometri orari. Qui, inoltre c’è la convergenza di tre correnti oceaniche, perciò le onde provenenti da tre direzioni diverse si scontrano tra di loro, tra i mari della Florida e il mar dei Caraibi.

Insomma, forza magnetica della Terra, unita a questi violenti fenomeni, metterebbero in difficoltà tutte le navi e gli aerei di passaggio, tra l’altro mandando fuori uso bussole e radar moderni.

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Infine, proprio negli ultimi tempi, i meteorologi hanno scoperto che sopra questa area si formerebbero delle nuvole di forma esagonale, che si comporterebbero come bombe di aria compressa. Queste potrebbero essere la causa di trombe d’aria grandi svariati km e sparate alla velocità di 270 km/h. Le trombe d’aria generano uragani violentissimi che distruggono e sommergono le navi, affondandole, e ovviamente creando danni agli aerei.

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