Compost, è davvero la salvezza per l’agricoltura? L’alternativa ai fertilizzanti azotati

Nell’agricoltura sono sempre più utilizzati i fertilizzanti azotati, che rendono il terreno più produttivo. Ma è il compost è la soluzione?

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L’utilizzo dei fertilizzanti nei campi (Foto di PublicDomainPictures da Pixabay)

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Sebbene l’Unione Europea abbia votato a favore dell’utilizzo dei fertilizzanti chimici, questi rappresentano un vero e proprio problema da risolvere. I fertilizzanti azotati infatti sono impiegati su larga scala affinché i terreni sia più produttivo o per renderlo più efficace dopo una lunga gelata. A un prezzo importante però: il costante impoverimento del suolo che, alla fine incide sul cambiamento climatico. Ma esiste dunque un’alternativa all’utilizzo di questi prodotti? Certo che sì. Su tutti il compost.

Il compost è la soluzione ai fertilizzanti azotati?

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I rifiuti dell’umido alla base del compost (Foto di Ben Kerckx da Pixabay)

E’ oramai tristemente noto che in agricoltura vengono utilizzati sempre di più dei fertilizzanti azotati che nonostante ne migliorano la produttività del terreno al tempo stesso lo impoverisce. Un lato negativo che ha aperto diversi tavoli di discussione sull’utilizzo o meno del prodotto. L’ideale sarebbe un prodotto completamente naturale che possa sostituire i fertilizzanti chimici.

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La risposta potrebbe essere l’utilizzo del compost. Questo non è altro che un fertilizzante naturale che deriva dal compostaggio dei materiali organici. In parole povere per crearlo servono i rifiuti umidi, ovvero quelli che quotidianamente creiamo e produciamo in casa facendo e rispettando la raccolta differenziata che tutti raccolgono nelle proprie abitazioni. Naturalmente è importante continuare alla produzione casalinga del compostaggio.

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Ma l’utilizzo del compost quali vantaggi porterebbe all’interno della produzione agricola? In primis una sostituzione graduale dei terribili fertilizzanti azotati. Non meno importante poi la riduzione di emissioni di gas serra nei periodi di gelo e disgelo, come dimostrato dai team di ricerca della Waterloo University e della McGill University. Gli atenei dimostrano e incitano dunque gli agricoltori europei a un maggiore utilizzo del compost al posto dei fertilizzanti chimici, così da aiutare anche l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico.

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