Lanciato ancora un nuovo sos, dopo l’acqua frizzante, anche la birra potrebbe scomparire per la carenza di CO2.
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La carenza di CO2 sta mettendo in crisi tutto il settore delle bevande gassate, compresa l’acqua frizzante e, ovviamente, la birra. In molti supermercati, queste bibite già cominciano a scarseggiare, e il timore per il prossimo autunno è che anche le birre industriali cominceranno a sparire. Un problema che si sta facendo sentire sempre più con maggiore insistenza.
Ancora facilmente reperibile nei negozi l’acqua effervescente naturale, poiché, in questo caso, la CO2 è naturale, proveniente proprio dalla sorgente e non creata industrialmente. Ma sul mercato si trovano anche le acqua carbonate, in impianti che auto-producono l’anidride carbonica. Soltanto con l’auto produzione si riesce a vendere l’acqua frizzante.
La crisi del gas, gli aumenti spaventosi dell’energia e il caro carburante stanno mettendo in ginocchio tutte le aziende. Un periodo nero per il settore dell’acqua, e che si sta spostando anche su quello della birra. La carenza di anidride carbonica limiterà la produzione di numerose bevande gassate. Tra queste, il prossimo autunno potrebbe sparire del tutto anche la birra.
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L’inflazione e il caro vita incidono fortemente sul processo di produzione del gas, per la creazione delle classiche bollicine nelle bevande. Persino l’impianto della Yara International di Ferrara, che fornisce di anidride carbonica quasi un terzo delle aziende italiane, sembra non possa più andare avanti in questo modo, rallentando la fornitura.
La poca CO2 disponibile, ovviamente viene pagata cara dalle ditte, il tutto poi si ripercuote sui consumatori, perché i prodotti commercializzati sono venduti a prezzi maggiorati. Purtroppo, è la legge del mercato, e già si parla di aumenti spropositati di acqua frizzante e di birra a partire da settembre. Tuttavia, gli effetti dei rincari sono già visibili, con la scomparsa di bevande gassate dagli scaffali dei supermercati.
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Acqua frizzante, aranciata, chinotto, cedrata, cola e birra, sono tutte bevande in forte crisi. A reggere, al momento troviamo solo le aziende che producono in autonomia anidride carbonica. In Italia, però, queste sono poche e di piccole dimensioni. L’allarme si intensificherà dopo l’estate, e non si può fare nulla per frenare la crisi. Vorrà dire che il prossimo inverno faremo meno brindisi con gli amici.