La lavanda arreda i nostri balconi con il suo colore e il suo profumo delicato e rilassante e possiamo averla tutto l’anno
La lavanda è un fiore molto conosciuto ed apprezzato, per il suo colore, ma, soprattutto, per il suo profumo. Appartiene alla Famiglia delle Laminaceae, è una pianta perenne dalla tipica infiorescenza a spiga.
Il suo nome ha origine dal gerundio latino del verbo “lavare” (lavandus, lavanda, lavandum = che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità, soprattutto nel Medioevo, per detergere il corpo.
Coltivare la lavanda sui nostri balconi è semplice, basta davvero poco
La lavanda, la più conosciuta, viene coltivata in Francia, in particolare nel Sud, nella regione della Provenza, Qui ha origine la leggenda della Fata Lavandula che con i suoi occhi blu e le sue lacrime piene di tristezza diede origine ai fiori di lavanda.
Si narra che una fata dagli occhi azzurri e dai capelli biondissimi, visse sulla montagna di Lure. Un giorno decise di cercare un nuovo posto in cui abitare. Prese un libro di paesaggi e si vide le valli della Provenza che a quell’epoca erano aride e senza vita.
La Fata Lavandula si lasciò prendere dallo sconforto. Divenne così triste che si mise a piangere e le sue lacrime macchiarono di blu le pagine del libro. La fata tentò di asciugare la pagina, ma i suoi gesti maldestri ottennero l’effetto contrario, e le sue lacrime si sparsero per tutta la valle. Da quel momento, in quelle terre deserte, nacquero le distese di fiori blu di lavanda.
Già nell’antichità era conosciuta ed utilizzata. Nella tomba di Tutankhamon sono state trovate delle urne con balsami profumati che facevano parte del corredo funerario. In Grecia, la utilizzavano durante le cerimonie sacrificali. I Romani, ne mettevano dei rametti fioriti vicino ai letti per allontanare le zanzare e altri insetti.
L’olio essenziale che se ne ricava, è ricco di linalolo, acetato di linalile, limonene, cineolo, canfora e alfa-terpineolo. E’ utilizzato nelle fitoterapia per le sue molteplici proprietà medicamentose. E’ un antidolorifico e, sembra da studi , che sia in grado di inibire il rilascio di istamina nelle reazioni allergiche.
Aiuta in casi di candidosi, crampi muscolari ed emicrania. Ottimo anche come rimedio contro i reumatismi, per rimarginare le ferite e contrastare la formazione di cicatrici, oltre che contro le punture di insetti, vespe e api.
Inoltre, impedisce efficacemente il prolificare di vari ceppi batterici, ed ha proprietà antimicotiche e acaricide. Può essere utilizzata per preparare ottime tisane. Sono consigliate a chi soffre di insonnia, ansia e nervosismo. Calma le infiammazioni delle prime vie respiratorie. I bagni caldi sono un ottimo rimedio per concigliare un sonno ristoratore.
Gli armadi delle nostre nonne profumavano di lavanda per allontanare le tarme dai tessuti. Ancora oggi io la uso nei cassetti, ma non solo: ho imparato anche altri modi per prolungare il suo profumo.
L’industria della cosmetica e quella profumiera, impiega la lavanda in mille modi. Nella preparazione di creme per il corpo, nei profumi e nei saponi. Spesso ritroviamo la stessa fragranza anche nei detergenti per lavare il bucato.
La lavanda è una pianta perenne che non ha particolari esigenze. Infatti cresce spontanea in luoghi collinari, su terreni aridi e rocciosi. Tende a svilupparsi in larghezza, più che in altezza, e questa sua caratteristica la rende una pianta folta partendo già dal terreno.
Il clima mediterraneo è particolamente idoneo al suo sviluppo e alla sua fioritura. La troviamo lungo tutta la penisola, in particolare nella zona del Tirreno e sugli Appennini. E’ molto rigogliosa anche nelle zone lacustri del Lago di Garda.
Se vogliamo coltivarla sul nostro balcone, dobbiamo scegliere una zona ben esposte al sole e ben ventilata, in questo modo la vedremo crescere rigogliosa per tutta la primavera e l’estate. Non ha bisogno di molta acqua, va annaffiata quando il terreno lo richiede, per evitare ristagni d’acqua che potrebbero fare marcire le radici.
La lavanda non teme il caldo e nemmeno il freddo, solo eventuali gelate invernali. In questo caso dobbiamo metterla al riparo. Non ha particolari esigenze per la scelta del terreno, e non va necessariamente concimato. Si può scegliere di concimarlo leggermente nel corso del mese di aprile, quando ha inizio la stagione vegetativa.
Nel periodo della fioritura, possiamo raccogliere i fiori e lasciarli seccare al sole. Potremo poi sistemarli in piccoli sacchetti di lino o di organza per impiegarli nel modo che preferiamo: per profumare le stanze della nostra casa, per creare candele o per impreziosire i pacchi regalo. Lasciamo libero sfogo alla nostra creatività.