Utile per combattere il torrido caldo estivo, il climatizzatore svolge un effetto contrario, più resta acceso e più contribuisce al caldo esterno.
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È il paradosso dell’utilizzo dei climatizzatori. Li accendiamo per trovare refrigerio e per rinfrescare gli ambienti interni e, allo stesso tempo, contribuiamo così a surriscaldare il pianeta, visto che il loro motore sbuffa aria calda all’esterno. Il surriscaldamento globale, infatti, è anche causato dall’utilizzo di questi apparecchi moderni.
La polemica è sorta a seguito della richiesta di Mario Draghi, di utilizzare con parsimonia il condizionatore per ridurre i consumi. Ma si può affrontare una delle estati più torride della storia senza accendere l’elettrodomestico? Si tratta di un paradosso, perché sfruttiamo l’aria fresca per il nostro benessere, ma così facendo ci condanniamo da soli.
L’uso del climatizzatore contribuisce al surriscaldamento globale
I cambiamenti climatici in atto sono sempre più drastici. La causa principale è l’aumento scriteriato della popolazione e lo sfruttamento errato delle risorse primarie. Con l’aumento della popolazione, è aumentato anche l’acquisto del condizionatore d’aria, ormai istallato in quasi ogni abitazione o ufficio.
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Il numero complessivo di questi apparecchi fa impressione, e può anche succedere che, l’accensione contemporanea, crei dei blackout lunghissimi. È successo un paio di mesi fa in India, dove un’intera Regione è rimasta senza luce per due giorni interi, proprio a causa dell’estremo consumo energetico causato da milioni di condizionatori accesi per combattere il caldo.
Si calcola che i condizionatori istallati nel mondo siano circa 2 miliardi, a fronte di una popolazione che ormai ha raggiunto gli 8 miliardi. Negli ultimi due anni, complice il lockdown e le nuove regole sullo smart working, le vendite di condizionatori sono aumentate a dismisura. Secondo la IEA, ossia l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2050 saranno 6 miliardi i condizionatori istallati nelle case.
Il triplo rispetto a quelli di oggi. Questo strumento geniale, che ci rende la vita in casa più comoda, è comunque fonte di inquinamento, perché tutti insieme, questi condizionatori contribuiscono a immettere nell’aria quasi il 5% delle emissioni di gas serra, contribuendo al riscaldamento globale. Ma non solo, perché nei Paesi sviluppati l’aria condizionata è presente nel 90% degli ambienti privati e pubblici, contro il 10% dei Paesi meno sviluppati.
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Sfruttare l’aria condizionata in modo corretto è possibile, usando la testa e accenderla solo in determinati momenti. Inoltre, occorre prendere alcune accortezze, come chiudere porte e finestre per evitare dispersione di aria fresca, oppure impostare la funzione deumidificatore, che elimina l’umidità del 40%. E ancora, è sempre bene evitare l’uso di fonti di calore in casa, come forno o aspirapolvere, nelle ore più calde.