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Orto

Pesco malato: tre metodi infallibili per salvarlo in extremis

Sei sicuro di conoscere le più pericolose malattie del pesco? Se hai degli alberi di pesco e li vuoi curare nel migliore dei modi devi essere davvero pronto a tutto. Solo grazie ad una buona gestione e ad una precisa prevenzione puoi ottenere un’alta produttività dai tuoi peschi.

 

Pesco (Foto di flockine da Pixabay)

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Come sempre, prima di vedere quali sono le malattie del pesco, andiamo ad esaminare le sue origini in modo da rispondere correttamente alle sue esigenze ambientali.

Il pesco appartiene alla famiglia delle Rosacee Prunoidee (come il ciliegio, l’albicocco e il susino). Secondo gli studi più recenti, è originario dell’Estremo Oriente, probabilmente della Cina.

Pesco malato: malattie che possono insorgere e relative soluzioni

Fiori di pesco (Foto di Frauke Riether da Pixabay)

Fino a poco tempo fa si riteneva che la pianta provenisse invece dalla Persia, da cui il nome del genere a cui appartiene: Persica.La coltivazione del pesco era praticata anche dai Romani ed è continuata sporadicamente in Europa nel corso di tutto il Medioevo.

Nel 1500, è stata di nuovo praticata la sua coltivazione in larga scala a cominciare dall’Italia, precisamente in Toscana.

Il nostro è attualmente il principale paese europeo produttore di pesche destinate al consumo diretto, seguito dalla Grecia e dalla Spagna.

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In altri paesi, come la Francia, la produzione di questi frutti è destinata all’industria delle marmellate, delle confetture e delle pesche sciroppate. Il pesco è una pianta che richiede molta luce per poter crescere. Vuole quindi zone molto soleggiate e non sopporta l’ombra nemmeno per poche ore al giorno.

Può essere coltivato sia in pianura che in collina ma, non resistendo molto al freddo, può arrivare fino a massimo 700 m di altitudine.

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Durante l’inverno tollera una temperatura fino a -12 °C senza subire danni. Il periodo più critico, però, coincide con l’inizio della primavera. I fiori del pesco, che spuntano da fine febbraio a metà marzo, sono molto delicati possono essere molto danneggiati da ritorni di freddo o da brinate tardive