L’acqua del mare può trasformarsi in potabile? La soluzione potrebbe salvare il Pianeta ed è sotto gli occhi di tutti.
L’acqua di mare potrebbe diventare presto potabile. Questa soluzione agirebbe da tampone alla siccità che sta colpendo il Nord Italia e non solo in questa estate 2022 così strana. Infatti, per via delle scarse precipitazioni, l’acqua dolce non si è potuta formare nei laghi.
Il risultato? I livelli sono sempre più bassi. A rischio sono anche le coltivazioni, soprattutto di grano, riso e mais. Queste piante hanno bisogno di tantissima acqua, ma deve essere dolce. Le coltivazioni stanno bruciando proprio per l’acqua marina.
Man mano che si riduce l’acqua dolce disponibile, quella di mare salata risale dalla foce dei fiumi. Il risultato è che le coltivazioni sono state arse non solo dalle alte temperature, ma anche dal sale. Una soluzione che si sta per sperimentare in Kenya potrebbe dare speranza anche ai nostri agricoltori. Come?
Il progetto per trasformare l’acqua di mare in potabile partirà ufficialmente in questo Paese africano nel prossimo anno. La soluzione potrebbe aiutare circa 400mila persone residenti in Kenya, che non hanno altre disponibilità di acqua.
L’assenza di precipitazioni che ha causato la siccità nel Nord Italia è la norma qui. Infatti, anche se la popolazione aumenta, le risorse sono sempre più esigue. Quando non c’è acqua, il terreno si desertifica e perde quei sali minerali che servono per la vita di piante e animali.
La soluzione per la siccità arriva dalla Finlandia. Infatti, un’azienda finlandese ha pensato a un sistema per desalinizzare l’acqua di mari e oceani senza utilizzare fonti non rinnovabili. La società ha anche garantito sul basso impatto ambientale. Com’è possibile?
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L’obiettivo è di ottenere dai 7mila ai 10mila litri di acqua del mare trasformata in una soluzione potabile al 100%. L’impianto è completamente a energia solare, quindi non serve cambiare la batteria o collegare il sistema a un’alimentazione esterna.
L’idea finlandese autosufficiente si basa su un sistema che va a eliminare il sale dall’acqua. Oltre a questo, la rende potabile eliminando tutti quei microrganismi che possono provocare delle malattie. Il tutto avviene in chiave sostenibile, perché si verifica bene quanta acqua si può prendere.
Infatti, il sistema è collegato a una fontana. Agli abitanti dei villaggi viene fornita una chiavetta, che è l’unico sistema che consente di attivare la fontana. Così l’acqua non viene sprecata e ce n’è davvero per tutti.
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La zona scelta per la sperimentazione è la contea di Kitui, che avrà a disposizione circa 200 impianti di questo tipo. La fornitura partirà il prossimo anno. Se la sperimentazione dovesse andare a buon fine, potrebbe essere una soluzione valida anche per il nostro Paese.
Infatti, consentirebbe di passare dall’acqua di mare che entra nei fiumi all’acqua dolce necessaria per le coltivazioni.