Erba acetosa, tutte le dritte per coltivarla al meglio

L’Erba Acetosa, è una piccola pianta infestante e perenne, che possiamo unire alle nostre pietanze, ma in modo moderato

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Erba acetosa (Foto di Beverly Buckley-Pixabay)

Erba acetosa, il cui nome scientifico è Rumex Acetosaerba brusca, è conosciuta in altri modi, a seconda di dove la raccogliamo. Infatti, è chiamata con i caratteristici appellativi pan e vin e erba cucca. Appartiene alla Famiglia delle poligonacee.

Sembra che sia originaria tra Europa e Asia. Fin dall’antichità è stata conosciuta e impiegata, come alimento e come erba medicinale. Veniva utilizzata, soprattutto come rimedio per febbre e scorbuto. Oggi è diffusa su tutto il territorio italiano, e la possiamo raccogliere nei campi o lungo i cigli della strada.

Sono poche le regole da seguire per coltivarla in casa

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Fiore di erba acetosa (Foto di Petra-Pixabay)

Ha un sapore acidulo, da qui il nome acetosa. Si usa in aggiunta alle insalate, ma anche cotte o nelle zuppe. Si possono preparare salse di accompagnamento alla carne e al pesce. Vi sono alcune ricette che la vedono un ingrediente gustoso anche per le crostate.

L’acetosa è una pianta molto ricca di vitamina C, ma anche di calcio, potassio, zinco e ferro. Ha un’efficace azione depurativa e diuretica sull’organismo. Può essere usata anche per abbassare la febbre. Utilizziamola con moderazione, poichè la presenza di acido ossalico e dell’ossalato di calcio, la rendono tossica.

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Se non siamo sicuri di saper raccogliere l’acetosa in natura, possiamo facilmente coltivarla nel nostro orto personale. La mettiamo a semina direttamente nell’orto, ed è la scelta migliore, in quanto l’erba brusca richiede spazio per crescere. Se non è possibile, allora è meglio optare per un vaso dalle generose dimensioni.

Il periodo adatto per la semina è quando la temperatura è nei mesi di aprile, maggio e giugno. Mettiamo i semi di erba brusca direttamente in campo, o nel vaso che abbiamo scelto. E’ importante tenere presente che più è esposta al sole e più acidulo risulterà il gusto delle sue foglie.

Prepariamo il terreno tenendo conto che l’acetosa ama quello ricco di azoto. Dopo averlo smosso adagiamo i semi, che sono tondi e piatti, e li mettiamo a circa 1 o 2 cm di profondità. Le piantine devono avrere una distanza di circa 40 cm l’una dall’altra. Lo stesso se semineremo in un vaso.

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Le annaffiature non devono essere abbondanti. Soltanto in fase di semina irrighiamo un poco ogni giorno, per permettere al rizoma di radicarsi bene. In seguito, possiamo rallentare e annaffiare solo all’occorrenza.

Una volta cresciuta, possiamo cogliere le foglie in qualsiasi momento dell’anno. Non serve aspettare che maturi. Un consiglio: per tenere l’acetosa produttiva, prendiamo sempre le foglie esterne, tagliandole alla base con un coltello. Lasciamo il cuore centrale della pianta, in modo che ricrescano le foglie in tempi brevi.

 

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