Borragine, quando si pianta e come si prepara, tutto sulla pianta blu

La Borragine, una pianta perenne e spontanea che ci aiuta a risollevare l’umore con il suo colore e con le sue proprietà curative

Borragine si pianta prepara
Fiore di Borragine (Foto di Ulrike Leone-Pixabay)

La borragine è una piccola erba spontanea appartenente alla Famiglia delle  Boraginaceae. Il suo nome deriva dal latino borra,  cioè tessuto di lana ruvida, a richiamare la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall‘arabo abu araq, cioè padre del sudore, forse per le proprietà sudorifere della pianta.

Anticamente, la borragine era considerata un ottimo rimedio contro la malinconia. Il suo nome, dal gallese llawenlys significava proprio erba della contentezza. Abbiamo una testimonianza in cui Plinio scriveva: “Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere”.

Come avere la borragine nel nostro orto tutto l’anno

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Fiore di Borragine (Foto di dewdrop157-Pixabay)

La sua origine sembra essere il bacino del Mediterraneo. Da qui è stata portata nei paesi Euroasiatici e in America. La si può trovare che cresce spontanea in molte zone, forse anche nel nostro giardino.

I suoi fiori hanno cinque petali e il loro colore è blu. Le foglie sono piccole e verdi, e sono ricoperte da una leggera peluria, come lo stelo. Il suo uso in cucina e in erboristeria è conosciuto fina dall’antichità.

Le foglie si utilizzano per preparare minestroni, o come ripieno per i ravioli. La cottura elimina la loro peluria, rendendole gradevoli al gusto. In Liguria, si utilizzano per cucinare frittelle poi fritte in pastella.

I fiori vengono consumati crudi nelle insalate. Il loro colore guarnisce piatti gourmet. Messi in freezer nei cubetti per il ghiaccio decorano le bevande estive. Foglie ed fiori venivano aggiunti a macerare nel vino, rendono allegri uomini e donne e allontanando tristezza e malinconia.

Le proprietà medicamentose della borragine sono molteplici e averla nell’orto è un bene per poterla utilizzare all’occorrenza. E’ ricca di  mucillagini che la rendono efficace come diuretico ed emolliente.

L’alto contenuto dell’acido linoleico nell’olio che si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi, ha proprietà antinfiammatorie. E’ un valido aiuto per chi soffre di problemi alla pelle come acne ed eczemi, e regola il sistema ormonale. Lo sciroppo preparato con i fiori libera dalla malinconia e calma in caso di irrequietutidine.

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Coltivarla in autonomia ci permette di poterla raccogliere nel momento in cui ci serve. E’ un bene anche per l’ambiente,  perchè i fiori attraggono api, bombi e vespe,  e altri insetti utili all’agricoltura.

Si semina in primavera. Meglio metterla a dimora direttamente nell’orto o in un vaso capiente, la sua radice ha bisogno di spazio per svilupparsi e soffre la costrizione in contenitori troppo piccoli. Se sappiamo con sicurezza riconoscere la borragine in natura, raccogliamo la piantina con le sue radici e ripiantiamola nel nostro orto.

In caso contrario, acquistiamo i semi facendo attenzione a scegliere delle sementi biologiche e non ibride. Ama i luoghi assolati. Scegliamo un luogo assolato e irrighiamola all’occorrenza. Soffre infatti i terreni umidi che potrebbero rovinare le radici.

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In inverno, quando iniziano le prime gelate, la pianta muore. Si semina di nuovo la primavera successiva, ma potrebbe anche riseminarsi da sola. In questo caso è utile prestarci attenzione, perchè potrebbe crescere al di fuori dell’orto invadendo il giardino circostante.

Va raccolta nel momento in cui dobbiamo utilizzarla, facendo attenzione a non spogliare troppo la pianta. Meglio iniziare a cogliere le foglie partendo dal basso, questo permetterà alla borragine di  continuare a fiorire e potremo usare i semi dei fiori per la risemina.