Acqua della piscina, come si può riutilizzare: tutte le valide alternative

Sapevi che è possibile riutilizzare l’acqua della piscina? Ecco come farlo per risparmiare ed aiutare l’ambiente.

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Piscina con bordo dove camminare – Foto da Pixabay

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Agosto sta terminando e con lui anche il bel periodo dell’estate, un periodo all’insegna dei bagni a mare e delle giornate in spiaggia.

L’estate però non è solo sinonimo di mare e sole, ma anche di feste in piscina e nuotate in tranquillità dentro di essa. Con il termine dell’estate, dunque, arriva anche il momento di dire ciao ciao alla nostra amata piscina.

Generalmente, per metterla a riposo durante l’inverno si butta via tutta l’acqua della piscina, o almeno questo vale per la maggior parte delle piscina private.

In una piscina olimpionica sono contenuti circa 2.500 milioni di litri d’acqua, mentre in una piscina casalinga che in media è circa la metà di una piscina olimpionica, avremo circa 1.250 milioni di litri d’acqua, acqua che verrà sprecata inutilmente gettandola via.

Sarebbe fantastico, dunque, trovare un modo per poter riutilizzare l’acqua della piscina. Vediamo allora quale soluzione trovare per evitare sprechi ed aiutare l’ambiente.

Come riciclare l’acqua della piscina

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Acqua celeste della piscina: come riciclarla – Foto da Pixabay

Prima di tutto è bene sapere che riciclare l’acqua della piscina è diverso da smaltire l’acqua della piscina. In Italia, infatti, è stabilito il divieto di scaricare l’acqua della piscina nella fognatura, se questa contiene una percentuale superiore agli 0.2 PPM di cloro.

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Ciò significa che per smaltirla bisognerà prima abbassare il livello del cloro con una decantazione dell’acqua presente nella piscina.

Il riciclo dell’acqua, invece, è molto più semplice ma soprattutto permette un notevole risparmio ed ovviamente si tratta di un enorme favore per l’ambiente.

Per reciclarla si deve utilizzare l’acqua scaricata dai controlavaggi. Quest’acqua può essere utilizzata per annaffiare le piante, irrigare il giardino oppure l’orto.

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Tuttavia, prima di utilizzarla per l’annaffiamento sarà necessario effettuare un declorante. Passati due giorni dall’utilizzo del declorante si potrà finalmente utilizzare l’acqua per annaffiare le piante.

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