Dipendenza dai pesticidi, il report è sconvolgente: agricoltura a rischio

In agricoltura sono usati sempre più pesticidi. Il report di Foodwatch “Locked-in Pesticides” non lascia spazio a fraintendimenti

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Agricoltore mentre usa i pesticidi (Foto di zefe wu da Pixabay)

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In Unione Europea sono sempre più utilizzati i pesticidi. Questi, inizialmente, sembrano portare dei grandi vantaggi per il controllo di parassiti e malattie nelle coltivazioni. Ma non è tutto oro ciò che luccica perché ora il sistema agricolo ne è dipendente. Addirittura si sta entrando a un lock-in, ovvero una situazione senza nessuna via di fuga possibile.

Il circolo vizioso dei pesticidi in agricoltura

rapporto rapporto di Foodwatch “Locked-in Pesticides”
Utilizzo di pesticidi nei campi (Foto di PublicDomainPictures da Pixabay)

Sebbene l’Unione Europea chieda, da tempo oramai, un minor utilizzo dei pesticidi, la richiesta di Bruxelles non è stata ascoltata. Infatti, dagli anni ’90 l’utilizzo degli erbicidi sono in costante aumento. E’ anche probabile che sia incrementato anche l’intensità dei loro utilizzi .

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A consumare più di tutti i pesticidi sono, in Unione Europea, Francia, Germania e Paesi Bassi. Non a caso queste Nazioni utilizzano diversi parametri per valutarne l’utilizzo. In Francia, ad esempio, è miseramente fallito il piano Ecophyto che tra i suoi compiti doveva ridurre, tra il 2008 e il 2018, al 50% il loro utilizzo. Un fallimento importante nonostante l’Eliseo avesse avviato la ricerca delle istituzioni governative e l’esistenza di alternative. Negli altri due stati, invece, è aumentato l’intensità di utilizzo.

Tutto ciò ha comportato a un circolo vizioso visto che i parassiti sono diventati maggiormente resistenti e di conseguenza è necessario un maggiore utilizzo dei pesticidi. E proprio per questo motivo il rapport Foodwatch riporta quali misure devono essere adottate per libera l’Europa da questo lock-in di pesticidi.

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Secondo l’Associazione servirebbe introdurre una tassa sui pesticidi. In questo contadini e agricoltori sarebbero meno indotti a utilizzare queste sostanze nocive e opterebbero per quelle più sicure. Tutto ciò, poi, non può non passare da una riforma dell’attuale pratica di autorizzazione che, a oggi, risulta troppo permissiva. Ma infine i sussidi agricoli dell’Unione Europea dovrebbero essere emessi per bloccare e fermare l’utilizzo di questi prodotti.