In agricoltura sono usati sempre più pesticidi. Il report di Foodwatch “Locked-in Pesticides” non lascia spazio a fraintendimenti
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In Unione Europea sono sempre più utilizzati i pesticidi. Questi, inizialmente, sembrano portare dei grandi vantaggi per il controllo di parassiti e malattie nelle coltivazioni. Ma non è tutto oro ciò che luccica perché ora il sistema agricolo ne è dipendente. Addirittura si sta entrando a un lock-in, ovvero una situazione senza nessuna via di fuga possibile.
Il circolo vizioso dei pesticidi in agricoltura
Sebbene l’Unione Europea chieda, da tempo oramai, un minor utilizzo dei pesticidi, la richiesta di Bruxelles non è stata ascoltata. Infatti, dagli anni ’90 l’utilizzo degli erbicidi sono in costante aumento. E’ anche probabile che sia incrementato anche l’intensità dei loro utilizzi .
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A consumare più di tutti i pesticidi sono, in Unione Europea, Francia, Germania e Paesi Bassi. Non a caso queste Nazioni utilizzano diversi parametri per valutarne l’utilizzo. In Francia, ad esempio, è miseramente fallito il piano Ecophyto che tra i suoi compiti doveva ridurre, tra il 2008 e il 2018, al 50% il loro utilizzo. Un fallimento importante nonostante l’Eliseo avesse avviato la ricerca delle istituzioni governative e l’esistenza di alternative. Negli altri due stati, invece, è aumentato l’intensità di utilizzo.
Tutto ciò ha comportato a un circolo vizioso visto che i parassiti sono diventati maggiormente resistenti e di conseguenza è necessario un maggiore utilizzo dei pesticidi. E proprio per questo motivo il rapport Foodwatch riporta quali misure devono essere adottate per libera l’Europa da questo lock-in di pesticidi.
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Secondo l’Associazione servirebbe introdurre una tassa sui pesticidi. In questo contadini e agricoltori sarebbero meno indotti a utilizzare queste sostanze nocive e opterebbero per quelle più sicure. Tutto ciò, poi, non può non passare da una riforma dell’attuale pratica di autorizzazione che, a oggi, risulta troppo permissiva. Ma infine i sussidi agricoli dell’Unione Europea dovrebbero essere emessi per bloccare e fermare l’utilizzo di questi prodotti.