Diamo uno sguardo alla lista delle dieci piante migliori da coltivare anche senza l’uso della terra: basta soltanto l’acqua. Cos’è l’idrocoltura.
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Va sempre più di moda, l’idrocoltura è una tecnica di coltivazione che non prevede l’utilizzo del terriccio, ma soltanto dell’acqua. Non tutte le piante sono predisposte per la coltivazione in acqua, ma ce ne sono alcune che riescono a crescere tranquillamente in questo ambiente. Diamo uno sguardo alla lista fornita da un esperto del settore.
L’idrocoltura casalinga è una tecnica davvero semplice, che possono attuare tutti e con materiali semplici, come ad esempio la perlite o l’argilla espansa, insomma substrati organici e inorganici. Coltivare una bella pianta in acqua può dare grandi soddisfazioni, ma quali sono le varietà più adatte a questo tipo di coltivazione?
Il substrato nel vaso serve a dare stabilità alla pianta, che altrimenti in acqua non riuscirebbe a stare dritta. Inoltre, serve a dare aria alle radici, quindi non lasciandole perennemente a contatto con l’umidità, altrimenti il rischio di marciume è molto elevato. Alcune piante, però, possono vivere solo in acqua, anche se bisogna prendere alcuni accorgimenti essenziali. Vediamo le piante più facili da coltivare in ambiente liquido.
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La Monstera e i filodendri presentano foglie cadenti molto affascinanti, ma sono molto stabili. Radicano bene in acqua. Quando questi iniziano a diventare grandi, basta aggiungere dell’argilla espansa per dare maggiore stabilità. Il ficus è una pianta di grandi dimensioni, ma si può coltivare facilmente anche in acqua. Il ficus, in tutte le varietà, è sempre una garanzia di eleganza.
Le sue radici riescono ad assorbire tutti i nutrimenti nell’acqua. Possiamo partire da una talea, che in acqua radicherà in pochi giorni. La pilea è una pianta divertente da propagare. Forse vive meglio in ambiente liquido che in terra. L’apparato radicale è moto fragile, tanto che bisogna maneggiarlo con delicatezza. Il graptopetalum, una pianta grassa e succulenta molto bella che cresce bene in acqua, l’importante è che sia una pianta giovane e piccolina.
Il clorofito va benissimo in idrocoltura, se precedentemente coltivata in terra, la si può risciacquare bene dai residui e mettere in acqua. Il suo portamento cespuglioso dona stabilità anche in un ambiente non solido. E ancora, troviamo l’anthurium, la transizione dalla terra all’acqua è piuttosto facile, e persino il lavaggio delle sue radici. È resistente e non subisce grande stress. L’unico inconveniente sono le alghe, che crescono facilmente nei vasi trasparenti, tramite fotosintesi.
L’ideale è quello di mettere la pianta in vasi non trasparenti, oppure ricambiare acqua molto frequentemente, o ancora usare concime che impedisca la comparsa di alghe. La sansevieria si propaga bene in acqua, ma le sue radici devono ricevere ossigeno, per questo è essenziale mettere un substrato.
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Sul podio troviamo lo spathiphyllum, una pianta moto comune che necessita di frequenti annaffiature. Coltivarla in acqua è una buona idea, basta si versino i giusti nutrienti. La dracaena si può mettere in un vaso d’acqua, partendo da una talea. Questa pianta riesce ad assorbire le sostanze inquinanti dell’aria. Infine, il pothos, la migliore pianta in idrocoltura. Questa varietà vive bene in ambiente umido e in sola acqua.