Imballaggi compostabili, sono da preferire per innumerevoli ragioni. Ma è possibile fare a meno del tutto della plastica?
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
L’iquinamento da plastica è la bestia nera dell’ambiente. Alcuni alimenti non possono conservarsi adeguatamente senza l’impiego di un packaging in plastica, altri invece, sì. La plastica resta ancora, tuttavia, il materiale più diffuso e utilizzato nella grande distribuzione alimentare.
L’aspetto positivo è che ultimamente stanno nascendo nei supermercati specializzati nella vendita di prodotti “alla spina” che possono cioè essere venduti al consumatore senza imballaggio. La scelta di materiali più sostenibili da parte delle aziende è un elemento necessario se l’obiettivo è quello di tutelare l’ambiente e la biodiversità.
I produttori di imballaggi devono indirizzare la loro attenzione alla scelta delle giuste materie prime. Bioplastiche compostabili e materiali riciclabili devono diventare il trend topic della produzione industriale. Utopia? forse. La bioeconomia circolare è un sistema che sicuramente sta favorendo il consolidamento del packaging compostabile.
Di cosa si tratta? Un materiale si dice compostabile quando può a pieno titolo essere trasferito nei rifiuti organici dopo l’utilizzo. Dai rifiuti organici questi imballaggi possono diventare acqua, biomassa ricca di nutrienti e anidride carbonica: compost.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Cassonetti antirovistaggio: soluzione o problema? L’Italia si divide
Il compost è humus composto da microorganismi attivi generati dai residui organici. Questa soluzione è assolutamente utile in agricoltura biologica soprattutto. Tuttavia prima di diventare compost, il piatto o bicchiere deve passare attraverso delle lavorazioni.
Per essere considerato compostabile un prodotto deve biodegradarsi completamente entro dato periodo di tempo. Gli elementi di cui sono fatti questi utensili devono quindi assicurare in laboratorio di reagire in determinato modo se a contatto coi rifiuti organici.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Calore ingestibile: lo zero termico si sposta sempre più in alto
C’è una normativa che regolamenta i requisiti da soddisfare per rientrare a pieno titolo nei prodotti compostabili a livello europeo. Rispone al codice UNI EN 13432:20021. Chi dal 2023 immetterà sul mercato alimenti dichiarati compostabili ma privi di logo certificante, andrà in contro a sanzioni pecuniarie.