Chi coltiva i pomodori deve, durante l’anno, deve procedere alla cosiddetta sfemminellatura della pianta. Ecco come farla nel modo corretto
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Le piante di pomodoro sono tra le coltivazioni più diffuse nei giardini e delle case degli italiani. Ma c’è una procedura da compiere che è fondamentale affinché questa abbia una produzione migliore. Si tratta della “sfemminellatura“, nota anche scacchiatura, sfiolatura o castratura.
Sfemminellatura, tutto quello che bisogna sapere
La sfemminellatura è un processo fondamentale per la cura delle piante: eliminare una parte improduttiva così da privilegiare i rami che portano fiore e un frutto. Il periodo in cui compiere questo lavoro è a maggio, ma ovviamente dipende dal momento di semina e dal clima della zona in cui si trova il vostro orto. Si tratta di un’operazione molto facile e diffusa: la rimozione dei polloni. Questi rametti di pomodoro staccati e rimossi si chiamano in più modi: cacchi, germogli ascellari, bastardi o femminelle. Una volta tolti la pianta si potrà dunque concentrare tutte le sue energie sulla produzione a vantaggio della produttività. E’ importante, oltre a sfemminellare il pomodoro, legare la pianta a dei tutori.
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Ma quando rimuovere questi germogli? E’ importante partire da un presupposto che non tutte le piante devono essere potate. Di conseguenza alcune varietà che hanno uno sviluppo vegetativo minore non necessitano di questo intervento. Al contrario quelle a crescita indeterminata questo lavoro deve essere svolto periodicamente.
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Questi inizi rametti iniziano a spuntare sul vostro pomodoro fin da subito. Nonostante ciò per eliminarli bisogna aspettare che arrivino intorno ai 5 centimetri di lunghezza. Il motivo è che quando sono più piccoli, il lavoro risulta molto complicato visto che questo risulterà estremamente esile. E’ altresì importante che i cacchi non superino i 5 cm sia perché rubano maggior energia all’intera pianta, ma anche perché dopo si rischia di lesionare il fusto della pianta. Per avere effetti migliori è importante rimuoverli ogni 7 – 10 giorni così da prevenirne la formazione.